Lahore, kamikaze esplode sui poliziotti: oltre 20 morti

Un uomo a bordo di una motocicletta si è lanciato contro un cordone di agenti schierati in piazza davanti all'Alta Corte per una manifestazione dell'ordine degli avvocati

Lahore - È di almeno 23 morti e 70 feriti il bilancio ancora provvisorio dell’attentato avvenuto in giornata a Lahore, capitale della provincia orientale pakistana del Punjab. Lo ha riferito un portavoce delle forze di sicurezza, Malik Mohammad Iqbal, secondo cui si è trattato di un attacco suicida: il kamikaze, a bordo di una potente motocicletta, ha fatto irruzione sulla sulla piazza antistante la sede dell’Alta Corte provinciale, nel principale quartiere commerciale della città, adiacente a una caserma della polizia. Ha parcheggiato il mezzo e si è diretto a piedi verso gli agenti. Squadre in assetto anti-sommossa si stavano schierando in vista di una manifestazione di protesta in programma qualche ora dopo, e indetta dal locale ordine degli avvocati contro il governo del presidente Pervez Musharraf. L’attentatore si è fatto saltare in aria quando uno dei poliziotti gli ha intimato di fermarsi. La maggior parte delle vittime sarebbero appunto agenti. È l’ennesimo attentato che colpisce un Pakistan sempre più sull’orlo del caos totale, specie dopo l’assassinio dell’ex premier Benazir Bhutto, uccisa a Rawalpindi il 27 dicembre scorso al termine di un comizio elettorale.

Quella legale è una delle categorie tradizionalmente più ostili al regime, e costituisce una delle componenti principali dell’opposizione, un tempo guidata dalla defunta Bhutto, che proprio a Lahore aveva una delle sue roccheforti.

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