L'allarme di Bankitalia: "L'Italia ristagna"

Nel secondo trimestre il pil si è contratto rispetto al primo. Gli indicatori più aggiornati prospettano per il terzo trimestre un sostanziale ristagno del prodotto. La spesa delle famiglie italiane si è contratta dello 0,3% nel primo semestre rispetto a un anno prima

L'allarme di Bankitalia: "L'Italia ristagna"

Roma - Il prodotto interno lordo dell’Italia "nel secondo trimestre si è contratto rispetto al primo" e gli indicatori più aggiornati "prospettano per il terzo trimestre un sostanziale ristagno del prodotto". Nel Bollettino Economico, la Banca d’Italia fa sapere che "la spesa delle famiglie italiane si è contratta dello 0,3% nel primo semestre rispetto a un anno prima". Per quanto le stesse famiglie restino "fra le meno indebitate del mondo avanzato, si è appesantito l’onere per il servizio del debito, dato l’aumento dell’esposizione degli anni passati e i rialzi dei tassi di interesse".

Economia a rischio "La Rpp prevede che nel 2009 l’indebitamento netto scenda al 2,1% del Pil. Il raggiungimento potrà essere ostacolato dal deterioramento del quadro macroeconomico". È l’avvertimento lanciato dalla Banca d’Italia nel Bollettino economico nel quale sottolinea anche che "il conseguimento degli obiettivi è in larga misura affidato al contenimento della spesa. Saranno cruciali le modalità di attuazione degli interventi disposti negli scorsi mesi".

Il peso della manovra estiva La manovra estiva varata dal Governo comporterà un aumento netto delle entrate di 1,8 miliardi nel 2008 e una riduzione netta delle spese di 1,5 miliardi con una riduzione dell’indebitamento netto di 337 milioni. Lo evidenzia la Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino economico pubblicato. L’aumento è determinato in larga parte da misure come la Robin tax (1,7 miliardi da banche e assicurazioni) solo in parte compensato dalla voce "minori entrate" (240 milioni) dovute, ad esempio, al nuovo regime di detraibilità dell’Iva per le prestazioni alberghiere. Sul fronte spesa, sempre per l’anno in corso, ci sarà una riduzione netta di 1,5 miliardi. Tra le varie voci viene contabilizzata anche quella di "razionalizzazione e riorganizzazione della pubblica amministrazione" che farà risparmiare allo Stato 348 milioni. La crescita nei primi 9 mesi - spiega Via Nazionale - riflette il buon andamento delle ritenute sui redditi da lavoro dipendente, che hanno beneficiato degli effetti, amplificati dalla progressività dell’Irpef, di alcuni rinnovi contrattuali e dei connessi arretrati. In senso opposto ha influito la flessione del gettito dell’Ires. Gli incassi dell’Iva sono rimasti sostanzialmente stabili. Tra le diverse "voci" che compongono il totale delle entrate tributarie dei primi 9 mesi spicca dunque il buon andamento delle imposte dirette (+4,7%) con l’Irpef che segna un +8% (a circa 89 miliardi). Cala invece l’imposta sulle società, l’Ires (-5,1% a 26 miliardi)e cali a due cifre sono alla voce ’imposta sostitutiva sulle plusvalenzè (-38,1%) e imposta sostitutiva sul risparmio gestito (-43,5%). Aumentano invece del 68% le "imposte sostitutive una tantum".

Per le imposte indirette si segnala invece una sostanziale stabilità: +1,3% a 126,6 miliardi. Pesa l’Iva con un ’timidò +0,6% a 81,6 miliardi e il netto calo di lotto e lotterie: -21,8% a 3,9 miliardi nei primi 9 mesi.

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