A Lampedusa arrivano in un giorno quattro barconi con 350 clandestini

La partenza dalle coste libiche e da quelle tunisine

Gaetano Ravanà

da Agrigento

In poche ore sono arrivate a Lampedusa più di 350 persone, il centro di accoglienza, adesso, rischia il collasso. Già stamani dovrebbero avere inizio alcuni ponti aerei, altrimenti la situazione precipiterà ulteriormente visto che, nella piccola struttura della più grande delle Pelagie, a fronte di 190 posti letto, al momento si contano più di seicento presenze. Già sabato scorso, dopo l'ultimo sbarco di oltre 150 extracomunitari, gli ospiti erano ben 301.
È stata una domenica di duro lavoro per le forze dell'ordine di stanza a Lampedusa. La giornata per loro ha avuto inizio molto presto. Verso le cinque una motovedetta della Guardia costiera ha dovuto soccorrere un barcone con 151 persone a bordo, tra cui cinque donne e un bambino. La motovedetta ha agganciato il natante a poche miglia dall’isola e lo ha trainato fino al porto lampedusano. Nemmeno il tempo di soccorrere i 151 clandestini, che alla sala operativa dalla Capitaneria di porto e a quella della Guardia di Finanza, alcuni pescherecci hanno segnalato l'avvistamento di altri due barconi. La motovedetta delle Fiamme Gialle, ha agito con la massima urgenza perché uno dei barconi era in grosse difficoltà anche a causa del mare forza quattro. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno prima tratto in salvo nove persone a bordo di un gommone, e subito dopo altri quattordici irregolari che erano anche loro in difficoltà e avevano lanciato un sos alle autorità tunisine. Queste ultime hanno accolto il messaggio di aiuto e hanno fatto partire una motovedetta ma dopo poche miglia il mezzo ha dovuto fare rientro per le pessime condizioni meteo marine del Canale di Sicilia.
L'ultimo avvistamento intorno alle 14 a circa 40 miglia a sud est dall'Isola. È stato un aereo militare Atlantic che, in un normale servizio di perlustrazione, ha notato il barcone con a bordo 180 persone. L'imbarcazione di una ventina di metri è partita quasi certamente dalle coste libiche vista la rotta. Sul posto si sono diretti una motovedetta della Guardia di Finanza e uno della Capitaneria. I due mezzi hanno raggiunto la zona dopo qualche ora e per evitare brutte sorprese, hanno deciso di agganciare l'imbarcazione che è giunta al porto lampedusano in tarda serata.
Se per quanto riguarda i primi tre avvistamenti, si suppone che la partenza è avvenuta dalle coste tunisine così come si è verificato da un paio di settimane a questa parte, l'ultimo barcone è partito, dicevamo, dalla Libia. Secondo le prime indiscrezioni, il punto di arrivo non doveva essere Lampedusa bensì Licata, che è la città dove è meno difficile sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine.

Nell'ultimo mese, infatti, a Licata, sono arrivate circa 6mila persone, mentre a Lampedusa la metà. Ma gli scafisti non hanno fatto i conti con il maltempo, che nelle ultime ore è peggiorato sensibilmente e i natanti non sono riusciti con facilità ad avere la meglio sulle onde alte.

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