A Lampedusa ora manca l’acqua Per Maroni e Frattini missione a Tunisi

RomaUn’altra lunghissima giornata di assedio per Lampedusa. Gli arrivi incessanti superano i trasferimenti e nonostante i ponti aerei e l’intervento della nave militare San Marco non si riesce a decongestionare l’isola dove scarseggia persino l’acqua. Nel giro di 24 ore sono sbarcate altre 600 persone che hanno prontamente rimpiazzato i 498 migranti trasferiti ieri con la San Marco nel villaggio della solidarietà di Mineo e quelli distribuiti nei vari centri di identificazione, Cie, sulla penisola con i voli.
A Lampedusa intanto la Protezione civile sta allestendo per l’accoglienza di 210 immigrati l’ex base Nato Loran. Decisione che ha già suscitato le proteste dei cittadini. I migranti sull’isola ieri sera erano ancora quasi 4.400. Risulta disperso anche un barcone partito dall’Eritrea con 330 persone a bordo. Il barcone aveva lanciato una richiesta d’aiuto nel primo pomeriggio ma poi se ne sono perse le tracce.
Intanto cresce la rabbia dei siciliani che si dicono disponibili ad un’accoglienza soltanto temporanea e accusano il governo di aver lasciato l’isola al suo destino.
A Mineo infatti si è aperto un altro fronte di polemica. Autorità e popolazione locale sono sul piede di guerra e minacciano blocchi se verranno portati altri stranieri. A Mineo, dicono, dovevano arrivare soltanto i profughi non i clandestini. La preoccupazione è forte: tra le migliaia di tunisini giunti a Lampedusa sono sicuramente presenti molti criminali. Alcuni di quelli già identificati sono risultati schedati o fuggiti dal carcere. La procura di Catania sta indagando e gli investigatori si dicono certi che dietro l’ondata degli sbarchi ci sia la mano della mafia. Nella gestione del lucroso traffico di immigrati sarebbe coinvolto anche il clan mafioso Brunetto di Fiumefreddo. Il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, definisce Mineo «una bomba pronta ad esplodere». La San Marco è tornata Lampedusa per caricare altre centinaia di immigrati e gli abitanti di Mineo sono pronti a bloccarne l’arrivo se i militari li trasferiranno al Villaggio della solidarietà.
Intanto a Lampedusa manca persino l’acqua visto che la popolazione è raddoppiata. È stato deciso infatti di quadruplicare la fornitura mensile e da oggi saranno disponibili 60.000 metri cubi di acqua in più.


In questo quadro diventa davvero cruciale l’incontro (previsto per oggi e al momento confermato) del ministro dell’Interno, Roberto Maroni e di quello degli Esteri, Franco Frattini, con il governo di Tunisi. Due gli obbiettivi della missione: bloccare le partenze dei barconi e ritrattare l’accordo per i rimpatri.

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