Lancia una molotov contro il bar per vendetta: preso pregiudicato

Era molto arrabbiato perché il proprietario di un bar aveva rifiutato la sua proposta di acquisto. Così, per fargliela pagare, aveva pensato bene di gettare una bomba molotov contro il locale distruggendo buona parte degli interni. Protagonista di questa brutta storia è Salvatore Mongiardo, pluripregiudicato 36enne di origini calabresi ma residente a Milano. È lui che venerdì scorso è stato sorpreso e arrestato sotto casa, in via Palizzi, dagli investigatori del commissariato Lambrate dopo circa un mese di indagini. A tradirlo sarebbe stata l’evidente cicatrice che porta sulla guancia sinistra, riconosciuta da un passante, un testimone oculare dell’attentato che la notte del 13 gennaio scorso aveva visto Mongiardo proprio mentre tirava la molotov contro il bar.
In base alle ricostruzioni della polizia, il 36enne - che ha precedenti per ricettazione, resistenza, violenza a pubblico ufficiale e detenzione illegale di armi e di oggetti atti a offendere - all’epoca dei fatti aveva appena terminato di scontare una pena proprio per detenzione illegale di armi. Ed è così che si era inserito nelle trattative per la cessione di un bar di via Camillo Golgi, a Lambrate.
Il locale era stato ultimamente acquistato per 150mila euro da un cinese di 54 anni. Non riuscendo a pagare le cambiali, però, il cinese stava provando a rivendere il bar ai precedenti proprietari italiani. Il 36enne, giunto a conoscenza delle difficoltà economiche dello straniero, gli aveva proposto di venderglielo a circa 30mila euro. Al netto rifiuto del cinese Mongiardo aveva deciso di «vendicarsi» a suo modo, cioè devastando il locale con una molotov. Identificato e riconosciuto grazie alla cicatrice, venerdì scorso l’uomo è stato atteso dai poliziotti sotto la sua abitazione.

Nei suoi confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di incendio doloso e di detenzione illegale di armi.
Al momento dell’arresto l’uomo non ha detto nulla ai poliziotti che gli mettevano le manette e lo portavano in carcere. Adesso è in attesa di essere processato.

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