La sua storia fa parte di quelle che dimostrano come anche un uomo delle classi più povere possa, se talentuoso, ma soprattutto se fortunato, toccare il cielo della musica più globale.
Oscar Emilio León Simoza, questo il nome per esteso di Oscar DLeón, ha fatto tutto per gradi. La sua famiglia era di umilissime origini e anche per questo è amato da tutto il Venezuela, la sua patria: la sua favola è nota ovunque nel Paese, rappresentando quel bruciare tutti gli stereotipi sociali, una meta ambita da tanti compaesani dellepoca, quegli anni 60 e 70 quando ebbe inizio la carriera del musicista.
È infatti dagli anni 60 che prende il via la meravigliosa carriera di Oscar DLeón, che proprio sabato prossimo compirà 66 anni. Agli inizi, il musicista venezuelano è stato influenzato dai maestri della musica cubana, specialmente dal grande Benny Moré e dallorchestra Sonora Matancera. Ma grande importanza nella sua formazione musicale hanno ricoperto anche le sonorità impostesi a New York negli anni sessanta, prime fra tutte quelle del grande maestro Eddie Palmieri e degli artisti della Fania.
E lesordio avvenne probabilmente per uno strano caso: si dice che nei primi anni 70 Oscar stesse girovagando per Caracas e che visitando in tarda serata un locale del centro si accorse del licenziamento della relativa orchestra. Al tempo sconosciuto, Oscar si propose e prese con sé lamico e fidato trombettista César Monge.
I locale accettò e nacque così, in quattro e quattrotto, la band La Dimension Latina.
Era il 15 marzo 1973. Proprio con questo gruppo Oscar incise il brano di tuttora maggiore successo, il meraviglioso Lloraras del 1975, dove già si avverte lispirazione melodica e nostalgica del cantante di Caracas (che di recente si è evoluta in una tensione più dance che passionale) che oggi è definito dai molti come il più celebre del Paese Sudamericano. Forse per questo motivo è stato scelto da festival Latinoamericando Expo per chiudere la settimana dedicata al Venezuela.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.