Cultura e Spettacoli

"Latitudine presunta" thriller internazionale tutto italiano

Un disastro aereo, dietro cui si nasconde il complotto di alcuni governi, un reporter italiano che scopre l’intrigo e viene inseguito dalla Cina alla Tailandia. Ecco la spy story avvincente di uno scrittore alla sua prima prova narrativa

Parla di “bella scoperta” Tullio Avoledo nella prefazione, folgorato da questo libro di Giuliano Sadar a bordo di un aereo nei cieli dell’Inghilterra. E non è un caso il riferimento, dato che in “Latitudine presunta” (Edizioni Antony - euro 14.90). tutto inizia con un disastro aereo, in verità un dirottamento finito male, il cui sito viene letteralmente “traslato” dalla Cina al Kirgizistan. Motivi inconfessabili hanno spinto al complotto alcuni governi, coinvolti nel ricchissimo business aeronautico internazionale.Giglio. Il protagonista, giornalista deluso dal mestiere in giro per la Cina, giunto nel posto sbagliato nel momento sbagliato, ne viene a conoscenza.. Rischierà molto, ma incontrerà a Hong Kong una donna, curiosamente della sua stessa città, che diventerà per lui un vero e proprio angelo custode in una letale vicenda di attentati e fughe, che si snoda dalla Cina alla Malesia, passando per Hong Kong e la Thailandia.

Libro di fughe abbiamo detto, “Latitudine presunta”. Racconto di cose che accadono. Una spy story, che nella struttura ricorda i technothriller di Tom Clancy e nella sostanza gli intrecci fra vicende personali e grandi avvenimenti, alla Le Carré. “Latitudine presunta, appunto. Quella geografica del disgraziato aereo Luftair e la latitudine esistenziale, incerta, di transizione, dei protagonisti. Libro di genere insomma, sapido, un tipo di letteratura che si produce poco in Italia, dove, se non ci sono i “grandi contenuti” anche a costo di strangolare la storia, per gran parte della critica non c’è autorialità.

E invece questo libro di Giuliano Sadar, 48 enne giornalista Rai di Trieste, alla prima prova narrativa dopo due felici lavori di argomento storico-sportivo, dimostra l’esatto contrario. 

Commenti