
Una ulteriore intensificazione delle misure straordinarie di vigilanza e sicurezza, portate ora al livello massimo, a tutela degli obiettivi sensibili sul territorio milanese a causa dell'escalation del conflitto tra Israele e Iran, nel quale ieri sono intervenuti anche gli Stati Uniti che hanno attaccato i siti nucleari in Iran.
Lo ha fatto sapere la Prefettura ieri in mattinata con una nota - seguita a quella già diffusa una settimana fa, allo scoppiare del conflitto tra Israele e Iran - nella quale si spiega come sia prevista un'attenzione ancora più particolare verso le sedi diplomatico-consolari, i luoghi di culto, gli spazi culturali e ricreativi e le reti infrastrutturali e naturalmente gli obiettivi economici e commerciali, con particolare riferimento a quelli degli stati coinvolti nella crisi internazionale. Un'analisi più approfondita e la definizione delle strategie operative per rimodulare la sicurezza cittadina verranno discusse domani o mercoledì durante la prossima riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza.
Già nei giorni scorsi era stata rafforzata la sorveglianza dal Duomo alla Sinagoga centrale di via della Guastalla, senza dimenticare i principali snodi della rete ferroviaria (Centrale, Cadorna, Garibaldi e Rogoredo) e le stazioni più frequentate delle linee della metropolitana; massima attenzione anche alle zone abitualmente più battute dai turisti stranieri e dal popolo della movida.
Ieri mattina, sempre a seguito dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d'urgenza e presieduto una conferenza telefonica. L'Italia - riferisce una nota di palazzo Chigi - continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti. Hanno preso parte alla conferenza il vicepresidente e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari e i vertici dell'intelligence. Cheproprio ieri hanno avuto il loto bel daffare nella Capitale che, in Vaticano, ospitava la seconda giornata del Giubileo dei governanti con la presenza di diverse delegazioni estere.
La crisi è al centro dell'attenzione dell'esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza.
E adesso che gli Stati Uniti sono intervenuti bombardando con i B-2 i siti di Fordow, Natanz ed Isfahan, risultano rafforzate le attività di sorveglianza in 250 sedi di enti ebraici e iraniani dislocati in tutto il nostro Paese. Ovviamente, non sono esenti dalla massima allerta le basi americane in Italia: da Aviano a Sigonella sono stati rafforzati i dispositivi messi in campo per garantire la sicurezza dei militari.