Cultura e Spettacoli

«Lavoriamo per fare il concerto in Tunisia»

I vertici del Ravenna Festival: nessun problema politico con la Libia, andremo un’altra volta a Sabratha

«Lavoriamo per fare il concerto in Tunisia»

da Ravenna

«Salta la Libia, ma non si arresta il progetto legato alle Vie dell'Amicizia. Stiamo lavorando affinché il maestro Muti, alla guida dell'Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, possa esibirsi, sempre a luglio, in Tunisia. Già dall’altro ieri una delegazione di Ravenna Festival e rappresentanti della Rai sono partiti alla volta di El Djem, nel deserto tunisino, tra Sfax e Monastir. Un'impresa titanica, ma il grande viaggio della musica non può fermarsi. In fondo la Tunisia era nei nostri programmi futuri». Così i vertici del Ravenna Festival spiegano la situazione dopo l'annullamento, da parte del governo libico, del concerto che Muti avrebbe dovuto dirigere il 4 luglio nell'antica città romana di Sabratha.
Oltre 400 persone erano già pronte per andare in Libia tra musicisti, critici, giornalisti, operatori di settore, tecnici Rai per la ripresa del concerto. Poi lunedì scorso la Libia ha fatto sapere di non poter ospitare il concerto per la concomitanza del congresso del vertice Oua, la conferenza del'Unione Africana. Concerto annullato per il «raffreddamento» dei rapporti tra l'Italia e la Libia (in precedenza sono già saltati i contratti dell'Eni, della Pirelli, di altre aziende italiane)? Ravenna Festival esclude ogni illazione, qualsiasi provocazione e spera che il concerto in Libia si possa fare un’altra volta, visto che la città fa parte di un percorso di musica ed amicizia che ha debuttato oltre 9 anni fa e che ha già toccato storiche capitali nel cuore del Mediterraneo.

Riccardo Muti in questi giorni è stato a Monaco e Salisburgo, stasera sarà ospite a Milano della Milanesiana.

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