Roma - Nel 2009 ci sarà un vero e proprio boom di disoccupati. È quanto emerge dalle stime di Confcommercio e Confindustria. Secondo l’associazione degli industriali nell’anno in corso il livello di disoccupati arriverà all’8,4% mentre secondo Confcommercio quest’anno quelli che hanno perso il lavoro toccheranno il numero di 1,9 milioni, un picco massimo rispetto a poco più di 1,5 mln nella media del 2007. L’associazione prevede dunque per il 2009 e il 2010 un incremento inferiore all’8%. Se il dato dovesse però superare la soglia dell’8%, questo "implicherebbe una riduzione del reddito disponibile reale che impatterebbe sui consumi e questo potrebbe indurre a rivedere al ribasso le previsioni".
Frenata dei consumi Confcommercio stima per quest’anno un’ulteriore frenata dei consumi: dopo il calo registrato lo scorso anno (-0,7%), scenderanno ancora dello 0,7%. Leggero miglioramento invece nel 2010, quando la spesa delle famiglie resterà ferma allo 0%. Confcommercio ha reso noto che la stazionarietà dei consumi durerà per i primi due trimestri del 2010. Dal confronto dei primi dieci mesi del 2008 con lo stesso periodo del 2007, spiega il responsabile uffici studi Confcommercio Mariano Bella, "non c’è un settore che tiene e il 2008 sarà uno degli anni peggiori".
L'importanza della fiducia Per il futuro molto dipenderà dal clima di fiducia: "Se continuerà la tendenza negativa - ha spiegato Bella - nel 2009 vedremo al ribasso le nostre previsioni e quindi potremmo avere una riduzione dei consumi".
Più vacanze, meno auto In particolare, le famiglie italiane, nel 2009 e nel 2010, spenderanno di più per le vacanze e per il tempo libero, mentre saranno più restie ad investire nell’acquisto di un’auto nuova. E tale tendenza si è già evidenziata l’anno scorso durante il quale il mercato dell’auto europeo ha chiuso il 2008 in calo dell’8,4% rispetto al 2007. In questo contesto, Fiat Group Automobiles, si è posizionata al quinto posto nella classifica dei costruttori, migliorando la quota all’8,3% nell’anno. Buoni i risultati ottenuti in Francia e Germania. Il calo è generalizzato su tutti i principali mercati: oltre al -13,4 per cento dell’Italia, perdono volumi la Germania (-1,8 per cento), il Regno Unito (-11,3 per cento) e la Spagna (-28,1 per cento). Solo la Francia contiene le perdite, segnando lo 0,7 per cento in meno rispetto al 2007.
Inflazione C’è infine da segnalare che sempre nel 2008 il tasso di
inflazione è risultato pari al 3,3%, di 1,5 punti percentuali più elevato rispetto all’anno precedente. Lo ha evidenziato l’Istat spiegando che a dicembre, si è attestata sul 2,2% mentre a novembre è stato del 2,7%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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