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Lavoro nero: una piaga da debellare

Lo sviluppo dell'industria delle costruzioni negli ultimi anni ha fatto da traino all’economia nazionale. Questo fenomeno è risultato ancor più evidente nell'area milanese dove importanti risultati sono stati ottenuti anche sul piano della crescita della cultura imprenditoriale, della strutturazione delle aziende, della regolarità normativa, della sicurezza dei lavoratori. In questi anni un dato rilevante all'interno della crescita numerica del settore è l'aumento del personale dipendente e l'incremento delle forme giuridiche societarie: le imprese di costruzione iscritte alla Cassa Edile di Milano al 2004 erano 8.466 per un totale di 55.005 lavoratori effettivi con una media di 6,5 addetti per impresa; i lavoratori stranieri erano 21.757 pari al 39,5% del totale. Nel 2000 a fronte di 5.445 imprese i lavoratori effettivi erano 34.907 con una media di 6,4 addetti per impresa di cui 5.098 stranieri pari al 14,6%. Più che sottolineare l'elevato costo del lavoro occorre rilevare che l'enorme peso contributivo e fiscale (per l'edilizia di 10 punti percentuali più elevato degli altri settori manifatturieri) rischia di creare un differenziale eccessivo tra le imprese che rispettano le regole e quelle che le evadono: a Milano un operaio specializzato ha una retribuzione oraria lorda di € 11,75 con un costo orario per l'azienda di € 24,61.
Ciò spiega anche l'impegno di Assimpredil Ance Milano, insieme ai sindacati di settore, nell'individuare e proporre azioni efficaci per contrastare le forme di lavoro irregolare, che rappresentano un fenomeno non solo negativo in quanto tale ma anche un elemento di grave distorsione della concorrenza. Le imprese che rispettano le regole, infatti, vengono pesantemente penalizzate da chi, attraverso comportamenti elusivi, si ritaglia un vantaggio sleale nella competizione sul mercato. Le proposte e le azioni dell'Associazione in materia mirano a un preciso obiettivo: creare un mercato del lavoro finalmente assistito da regole applicate da tutti e quindi capaci di garantire una sana concorrenza.
La politica di Assimpredil è concentrata sul trinomio regolarità, sicurezza e formazione. Va detto subito che anche su questo fronte i risultati raggiunti, benché lontani dall'aver debellato il fenomeno del lavoro sommerso, confermano la correttezza del percorso fino a oggi seguito. Dal 1999 le costruzioni hanno fatto registrare una progressiva diminuzione del peso del sommerso, che a partire dal 2002 è sceso per la prima volta al di sotto della media nazionale con un valore pari al 13,9% (totale economia 14,2%). Anche nel 2004, ultimo dato disponibile in base alle rilevazioni Istat, si conferma questo trend di contrazione del fenomeno: mentre il tasso medio di irregolarità nelle costruzioni si attesta al 12,4%, per l'economia nel suo complesso la media è pari al 13,4%. Questo risultato tuttavia riflette situazioni fortemente differenziate nelle diverse aree geografiche del Paese: la Lombardia ad esempio, si pone insieme al Nord del Paese su tassi di irregolarità compresi tra il 3,7% e il 3,9%, mentre più significativo è il dato del Centro (12,3%) e infine decisamente superiore alla media nazionale quello del Mezzogiorno (27%). Sono dati che è giusto rendere noti e che acquistano maggior valore se si pensa alla massiccia crescita di occupati che il settore ha fatto registrare negli ultimi anni. Gli infortuni nel settore denunciati all'Inail di Milano nel 2004 sono stati 4.875 con un rapporto infortuni per addetti pari al 3,92% contro il 4,87% del 2000.


I dati testimoniano dei risultati raggiunti anche sul tema della sicurezza del lavoro. Risultati certamente insufficienti visto che nel 2004 a Milano gli incidenti mortali sono stati ancora 18 ma la strada è quella giusta e va seguita con sempre maggiore impegno.
*presidente di Assimpredil

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