Salone del Mobile 2023

Formazione, Federlegno incontra gli Its Academy al Salone del Mobile

Iniziativa favorire il dialogo fra imprese e sistema formativo contro la crisi di attrattività rispondere adeguatamente all’offerta di posti di lavoro qualificati che si stima stima in oltre 40.000 per il quadriennio 2022-2026. Barbara Minetto: "Le figure capaci di accompagnare i processi di trasformazione verso l’economia circolare e la sostenibilità saranno sempre più richieste"

Formazione, Federlegno incontra gli Its Academy al Salone del Mobile

Esplorare nuove forme di incontro fra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro, con l’obiettivo di favorire il dialogo fra imprese e sistema formativo contro la crisi di attrattività, in occasione del Salone del Mobile di Milano si è tenuto un incontro tra i vertici di FederlegnoArredo e i rappresentanti degli Its Academy, Istituti tecnici superiori di riferimento per il settore e operativi sul territorio nazionale.

Maestranze, operai specializzati, figure tecniche specialistiche, sales manager, montatori di arredi e architetture temporanee. Ma anche nuovi profili professionali quali Digital transformation manager, Innovation manager, Csr manager e Circular transition manager, sono infatti alcune delle figure professionali più richieste dalle imprese del legno-arredo, portabandiera del Made in Italy nel mondo ma spesso alle prese con la difficoltà di instaurare un dialogo proficuo con il sistema formativo in modo da poter rispondere adeguatamente all’offerta di posti di lavoro disponibili e risultare attrattivo agli occhi dei giovani e delle loro famiglie.

“Vogliamo facilitare un rapporto sempre più stretto e proficuo con le realtà scolastiche, stimolando le relazioni tra gli istituti di formazione, in particolare quelli professionali, per riavvicinare al mestiere i giovani del territorio - spiega Barbara Minetto, vice presidente di Assarredo e delegata alla formazione di FederlegnoArredo -. Come Federazione cerchiamo di agevolare le sinergie partendo dalle esigenze degli imprenditori, diverse in ciascun territorio o distretto della filiera. Poter contare su risorse umane qualificate significa mantenere la competitività sui mercati”.

FederlegnoArredo è impegnata per rispondere al fabbisogno formativo e occupazionale delle imprese e già dal 2013 ha attivato nel cuore della Brianza un progetto pilota, oggi Artwood Academy, perché faccia da catalizzatore delle altre esperienze formative riguardanti il settore diffuse nei principali distretti della filiera. Le aziende continuano infatti ad aver bisogno di manodopera qualificata. Il rapporto Anpal/Unioncamere 2022 (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) stima in oltre 40.000 unità questo fabbisogno per il quadriennio 2022-2026.

Da un’indagine svolta dal Centro Studi di FederlegnoArredo sulle imprese associate, nel settore arredamento e illuminazione le figure più richieste riguardano soprattutto la produzione: operai generici e specializzati. Segue la richiesta di figure commerciali per il mercato italiano e per quelli esteri. Molte le assunzioni nelle altre aree con competenze sempre più legate al digitale per lo sviluppo dei prodotti e per il marketing, oltre che per le funzioni tradizionali in ambito amministrativo.
Anche nel macrosistema legno le figure più richieste sono operai generici e specializzati seguiti ma magazzinieri e autisti per la logistica, oltre a tecnici, commerciali e amministrativi. In misura minore, ma comunque presente, la richiesta di competenze legate alla progettazione. Particolare attenzione è inoltre riservata ai temi legati alla transizione ecologica.

“Tutti i profili professionali oggi devono essere formati per affrontare la twin transition, sostenibile e digitale - spiega ancora Barbara Minetto -. Occorre introdurre contenuti verticali sulla sostenibilità e l’economia circolare e rafforzare le conoscenze su nuovi materiali sostenibili, principi di ecodesign, waste management, certificazioni volontarie per la sostenibilità, metodi per misurare l’impronta ambientale di prodotti e processi. Le figure capaci di accompagnare i processi di trasformazione verso l’economia circolare e la sostenibilità saranno sempre più richieste dal nostro mercato.

Non formarle significa mettere a rischio la competitività dell’intero settore”.

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