L'avvocato Bovio suicida nel suo studio

Il noto penalista milanese, docente di giurisprudenza e autore di numerose pubblicazioni in materia, si è sparato con una pistola di grosso calibro intorno alle 14. Ha lasciato una lettera alla moglie

L'avvocato Bovio suicida nel suo studio

Milano - L’avvocato Libero Corso Bovio, uno dei più noti penalisti milanesi nonché docente di giurisprudenza e autore di numerose pubblicazioni in materia, è stato trovato morto intorno alle 15 nel suo studio milanese. L'avvocato è stato trovato senza vita nella sua stanza dopo che i collaboratori avevano udito un colpo di pistola. A quanto si apprende dai primi rilievi degli inquirenti il penalista si è sparato con un revolver 357 Magnum, arma di grosso calibro. Un solo colpo in bocca.

Una lettera alla moglie Prima del gesto ha consegnato ad un suo collaboratore una busta indirizzata alla moglie. È quanto è stato possibile ricostruire dalla parole del presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Paolo Giuggioli, giunto negli uffici di Bovio. Corso Bovio era tornato da un viaggio di lavoro a Prato intorno alle 14 di oggi. «Era tranquillissimo e aveva fatto questo viaggio accompagnato da un suo assistente», ha spiegato Giuggioli aggiungendo però che l’avvocato aveva lasciato ad un suo assistente una lettera da consegnare alla moglie: «Da darle dopo successive istruzioni - ha spiegato ancora Giuggioli - ma sembrava un fatto del tutto normale». La moglie di Bovio, l’avvocato Rita Percile, è passata allo studio di via Podgora intorno alle 15.30 andando via poco dopo. Secondo quanto riferiscono diversi inquirenti, la lettera consegnata a un collaboratore per la moglie ha un contenuto privato ma "non ha attinenza con il gesto e comunque non lo spiega".

Avvocato e pubblicista Nato a Milano nel 1948, avvocato penalista e pubblicista, era iscritto all’albo dei giornalisti dal 1970. Laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti nel 1971 presso l’Università Statale di Milano, Corso Bovio era diventato avvocato cassazionista nel 1981. Titolare da molti anni di uno dei maggiori studi che si occupano di diritto all’informazione e di diritto penale. Ha assistito molte case editrici quali la Rcs, Sole 24 Ore, la Società San Paolo ed altre. Collaborava a svariate testate tra cui Famiglia Cristiana ed Oggi e pubblicato con Selezione dal Reader’s Digest una «Enciclopedia legale». Corso Bovio aveva inoltre curato per l’Ordine Nazionale dei Giornalisti varie edizioni del manuale «Diritto e informazione», pubblicando diversi articoli su riviste giuridiche in particolare appunto sul diritto della stampa.

E' stato Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Lombarda Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa. Presidente del Circolo della Stampa dal 1990 al 1995. Dal 2004 era presidente della Fondazione Amici Circolo della Stampa di Milano. Ha curato corsi di preparazione e di aggiornamento professionale per avvocati, corsi e seminari di diritto di informazione per giornalisti. Collaborava con l’Università Bocconi in seminari di procedura penale.

Antenati illustri Libero Corso Bovio era l’ultimo discendente di una grande famiglia di avvocati e giuristi napoletani.

Fra i suoi antenati celebri il filosofo Giovanni Bovio, suo bisnonno (nato a Trani e napoletano d’adozione), e il nonno Libero Bovio, poeta, giornalista ed editore napoletano, paroliere di canzoni immortali come "Reginella". Suo padre Giovanni, morto negli anni ’70, era stato uno dei maggiori avvocati del foro di Milano.

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