Lecco sull’Olimpo del recupero Riciclati più del 50% dei rifiuti

Carta, vetro, metallo e plastica: il primato per il riciclaggio dei rifiuti in Lombardia spetta a Lecco. La città lariana si attesta la medaglia di capoluogo «riciclone» dove si recupera ben il 54,8% dei rifiuti. Questo successo «verde» (in tutti i sensi perché la città è amministrata da un sindaco leghista) risiede nella costanza con cui l’amministrazione comunale ha insistito sul tema ambientale e, sulla collaborazione dei cittadini. In questo modo i risultati si toccano con mano: «Possiamo dire che i fattori principali che hanno portato a questo traguardo importante sono due: la risposta della cittadinanza nell’operare la raccolta differenziata e la fortuna di disporre di impianti di smistaggio all’avanguardia - spiega il vicesindaco di Lecco, Dario Pesenti -. Senza gravare eccessivamente sulla buona volontà dei residenti, la selezione effettuata dagli impianti crea così una sinergia vincente».
La scomparsa delle «campane» e dei vecchi cassonetti sono alla base anche delle altre due città virtuose come Bergamo (51,5%) e Varese (46.6%). Orobici e prealpini sono chiamati dalle loro amministrazioni ad effettuare la raccolta a domicilio della spazzatura che deve essere adeguatamente differenziata in contenitori separati in base al contenuto: tutto deve essere coordinato a livello domestico. Le città lombarde in cui c’è ancora molto da fare per riuscire a raggiungere i livelli lecchesi sono Pavia, Milano, Como, Mantova e Lodi, dove la quota di riciclato non raggiunge il 40%. Quindi forza, coraggio e cestini differenziati.
Il primato di Lecco si inserisce in un contesto virtuoso di carattere regionale. La Lombardia, con una quota del 48%, detiene infatti il primato nazionale del recupero dell’immondizia. Un processo che sicuramente ha comportato negli anni grandi spese di capitali e risorse umane, ma che di fatto rappresenta un investimento in termini di impatto ambientale e non solo. Se si considera che il «raccolto» nazionale dei rifiuti ammonta a oltre 47mila tonnellate annue e che la Lombardia partecipa con più di 8mila tonnellate di spazzatura riciclata, è chiaro che non si tratta di cifre irrisorie.
«Con il Veneto siamo primi in Italia nel processo del riciclaggio dei rifiuti, un traguardo frutto di 10 anni di un modello culturale attento all’ambiente - spiega l’assessore regionale a Reti, Servizi di pubblica utilità e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi -. Un primato che non è proprio da considerarsi condiviso, dato che le nostre province di confine come Brescia, importano rifiuti veneti per la differenziazione. Il riciclaggio si può vedere come forma d’investimento, infatti le materie prime rigenerate vengono rimesse sul mercato. La differenziazione inoltre porta con se anche altri traguardi, come ad esempio la chiusura delle discariche sul territorio regionale, un sistema che è progressivamente sostituito con quello dei termovalorizzatori (attualmente 12 sul territorio), dove registriamo un altro primato. Questo processo porterà all’eliminazione delle ferite ambientali delle discariche (come quella di Gorla nel varesotto) e alla fornitura di energia elettrica e acqua calda con il sistema del teleriscaldamento: insomma un vero circolo virtuoso».


L’onda positiva lombarda arriva dall'entrata in vigore del decreto legislativo 152 del 2006 che ha portato ad una serie di cambiamenti sulla politica di gestione dei rifiuti a partire dagli obiettivi di raccolta differenziata che vanno oltre quanto imposto, 10 anni fa. Ma la corsa alla virtuosità non si ferma perché i traguardi per la quota di raccolta differenziata dovrà arrivare al 65% entro il 2012. La sfida continua.

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