Scuole al freddo e insegnanti a dieta. Che fossero tempi da stringere la cinghia, s’era capito. Ma almeno la michetta a pranzo si pensava di potersela permettere. Soprattutto alla mensa delle scuole elementari. E a maggior ragione dopo la grande campagna fatta (o perlomeno annunciata) dal sindaco Giuliano Pisapia per rimettere ordine nei menù degli scolari. A protestare è il capogruppo della Lega in Comune Matteo Salvini. Che ha presentato un’interrogazione urgente a sindaco e assessore, dopo aver raccolto una denuncia secondo la quale «nelle scuole elementari, da circa una settimana, è stato tolto dal menù un panino a tutti gli insegnanti in servizio che pranzano nei refettori». Prima «erano tre, ora sono due». Ma non basta. Perché sempre Salvini denuncia le segnalazioni «di genitori di bimbi frequentanti le scuole elementari milanesi che lamentano temperature interne che non superano i 16-17 gradi». Sotto il limite di legge che per gli edifici scolastici prevede «una temperatura garantita di 20 gradi, con possibile oscillazione di 2 gradi». Mai, dunque, sotto i 18. Ieri, in serata, la risposta del Comune che assicura una «temperatura di 20 gradi, con oscillazioni possibili di un solo grado in più o in meno».
Lunedì alle 4 del mattino il sistema di gestione degli impianti di riscaldamento è andato in tilt per mancanza di energia elettrica, «ma alle 8 il servizio era già tornato alla normalità». E i panini? «Sarebbero «regolarmente tre». Possibile che genitori e maestri si siano inventati tutto?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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