La Lega: "Niente lezioni dal Pdl"

Per ora sta a guardare ma a breve, brevissimo, ridisegnerà la nuova linea. La Lega, dopo i risultati elettorali, non può che ridefinire la sua posizione all’interno del Pdl. Il nuovo punto di partenza sarà Pontida, il raduno fissato per il 19 giugno, quando il senatur Umberto Bossi darà indicazioni ai suoi

Per ora sta a guardare ma a breve, brevissimo, ridisegnerà la nuova linea. La Lega, dopo i risultati elettorali, non può che ridefinire la sua posizione all’interno del Pdl. Il nuovo punto di partenza sarà Pontida, il raduno fissato per il 19 giugno, quando il senatur Umberto Bossi darà indicazioni ai suoi. Nel frattempo si imposta un’opposizione «di punta» contro la sinistra, senza sconti. In perfetto stile Carroccio. Non solo in Comune, ma anche in Regione, dove il vicepresidente Andrea Gibelli parla chiaro: «Con Pisapia avrò rapporti istituzionali, ma per il resto non ci saranno sconti perché non posso prescindere dalla visione che ha lui della realtà. Visione che non condivido affatto». Idem Matteo Salvini, capogruppo in Comune: «Faremo un’opposizione seria e inequivocabile. Ci auguriamo che il Pdl sia dal nostro lato della barricata. Per il resto aspettiamo di vedere cosa succede ai referendum e a Pontida».
Un conto è l’opposizione anti Pisapia, un altro paio di maniche è la battaglia interna alla coalizione. Quella con il Pdl. Quella che ha portato a perdere numerosi comuni dell’hinterland. Quella che ha indotto il sindaco di Varese, Attilio Fontana, a dire che a Gallarate, in sede di ballottaggio, avrebbe votato Pd anziché sostenere gli alleati naturali del Pdl. «Noi abbiamo sempre sostenuto le coalizioni dove funzionano nei fatti, caso per caso. Ma dove abbiamo corso da soli - fa i conti sulle schede Gibelli -, pur non avendo portato a casa il sindaco, abbiamo avuto una crescita esponenziale dei voti. Va valutato piuttosto il non voto alla coalizione. La gente è stufa, vuole le riforme, vuole i fatti. Tutte le tensioni che hanno animato l’idea di federalismo vanno levate di mezzo».
Anche il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, pur ribadendo che al Pirellone Lega e Pdl continuano ad essere alleati, parla di «noi della Lega» e di «loro del Pdl». «Del resto - puntualizza - è sempre stato così e sarà così anche in Comune. De Corato capo dell’opposizione? Semmai dell’opposizione del Pdl. Il nostro capogruppo sarà Matteo Salvini. Non è certo il Pdl che deve venirci a insegnare come fare opposizione. La Lega porterà avanti, ora più che mai, le sue istanze e avrà una posizione sempre più marcata».

Una lettura del voto va fatta e secondo Boni ci sono state varie situazioni che hanno dimostrato «che Pdl e Lega non hanno sempre viaggiato d’amore d’accordo». Da qui le valutazioni sugli equilibri futuri all’interno del centrodestra. Con un obbiettivo finale: la riforma fiscale, il decentramento dei ministeri, la riduzione dei parlamentari e il senato federale.

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