Lo spadone di Alberto da Giussano pende sullaula del consiglio regionale: se il caso Cè non si risolverà con la riabilitazione dellassessore lùmbard, la Lega potrebbe mettere in atto la propria rappresaglia facendo mancare i voti necessari per approvare il nuovo Dprf regionale e il piano sanitario 2006. Nonostante gli uomini del Carroccio siano notoriamente determinati e pronti a tutto, mai come in questo caso il condizionale è dobbligo. Perché è vero che nelle ultime ore la Lega ha alzato il tiro, non presentando i propri assessori in giunta e definendo la querelle Cè «un caso politico», ma lordine di rompere con Formigoni e - di rimando - col resto della maggioranza non è ancora arrivato dai vertici padani e probabilmente non arriverà.
Lunedì prossimo ci sarà una nuova riunione di giunta e il Carroccio potrebbe ancora restare coi propri assessori sullAventino, così come potrebbe essere chiesto il rinvio delle tre sedute di consiglio fissate per la prossima settimana, ma la linea indicata da Gemonio - quartiere generale bossiano, dove ieri si è svolto un vertice di tutti i capi del Carroccio - è quella di non stoppare lattività amministrativa della Regione. In altre parole: si tengano le posizioni, ma senza far troppi danni.
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