Ciò che è mio è mio. Ciò che è tuo, è mio. La libidine della condivisione è un pensiero dominante quando a te manca qualcosa che gli altri hanno. Al bando il presunto piacere dell’esclusiva, quello status symbol tutto italiano delle quattro ruote di proprietà, che poi restano in garage come una reliquia finché la svalutazione non fa il suo corso: vuoi mettere il bello di avere un’auto che paghi solo quando ti serve? Smarcarsi dalla dipendenza di chiedere favori a padri, fratelli, amici e fidanzati e affrancarsi dalle mille raccomandazioni che ne conseguono è un piacere con un prezzo molto conveniente. Se poi la scelta del car sharing fa anche bene all’ambiente, il senso di colpa per quel pomeriggio di shopping deciso all’ultimo si polverizza di fronte al buon esempio ecologico. Si telefona e si parte. Il sistemaè semplice: con Legambiente e Car sharing Italia i costi fissi annuali si riducono ad una tessera (da 110 euro) e ad un deposito (150 euro), ma si può cominciare con una tessera test di 3 mesi (30 euro). Poi cambiare idea sarà difficile. «Abbiamo 60-80 contatti nuovi ogni mese - spiegano da Legambiente - i nostri clienti sono al 65% privati». Con poco meno di 2mila utenti a Milano e provincia, il circuito di Legambiente è nazionale: così si può «condividere» un’auto anche in altre città del Centro Nord. L’obiettivo è rendere il servizio più appetibile a piccole e medie imprese e aumentare i parcheggi di interscambio. Iscrizione e prenotazioni si fanno via internet o al call center, in 7 giorni a casa si riceve un kit con il necessario. Quando il «grande giorno» si avvicina, non si deve far altro che attivare l’iscrizione, scegliere auto e parcheggio che deve essere lo stesso della restituzione: «Il drop off in altro parcheggio non è possibile: abbiamo posti limitati, spesso in garage privati », spiegano da via Vida. A Sesto San Giovanni una Peugeot 107 attende in pole position accanto ai binari del treno: l’invidia dei pendolari costretti a parcheggiare lontano è alta. L’auto si apre magicamente, accostando la tessera al parabrezza; su un computer che sembra un Gps si digita un pin e le chiavi sono nel cruscotto. La nostra «carrozza» immatricolata nel 2006, ha percorso solo 19 mila km. Un pezzo di scocca interna si sta per staccare e lo segnaliamo subito sul notes di bordo. A questo punto facciamo comefossimo nella nostra auto, masolo per il tempo che serve, prorogabile chiamando dal computer il call center, una sorta di Grande Fratello che tutto osserva. La città vi strizzerà l’occhio invece che ostacolarvi: che non vi venga in mente di sostare su strisce gialle o di abusare delle corsie preferenziali. Sarebbe troppo. Rispetto ad un normale noleggio le tariffe sono convenienti per brevi percorrenze (fino a 20 km) e per un utilizzo continuo ma limitato nel tempo (6-10 ore): il costo infatti è dato dalla somma della tariffa chilometrica ad una oraria.
Il vero vantaggio è che il carburante è incluso nel prezzo: due tessere nel cruscotto vi apriranno le porte dei principali benzinai. Secondo il principio di non fare agli altri ciò che non si vorrebbe per se stessi, è buona norma riconsegnare il veicolo con il pieno e segnalare eventuali danni. Ormai quell’auto la sentirete un po’ anche vostra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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