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Per legge Il Belgio mette al bando il burqa: è il primo in Europa

Il Parlamento belga ha messo al bando l’uso del velo integrale nei luoghi pubblici. La decisione è stata presa all’unanimità dai deputati della Commissione Affari interni. È la prima volta che in Europa occidentale si vietano «burqa» e «niqab»; pensare che il Consiglio di Stato in Francia ha da poco stabilito che un tale divieto non è giuridicamente giustificabile. Il testo della legge votata a Bruxelles prevede che chiunque si presenti, nei luoghi accessibili al pubblico, con «il viso mascherato o dissimulato in tutto o in parte, in modo che non sia identificabile» sarà punibile con un’ammenda da 15 a 25 euro oltre alla possibile pena da uno a sette giorni di reclusione. Ora la legge dovrà essere votata dalla Camera in seduta plenaria, a metà aprile, ma dalla prossima estate, il velo integrale non sarà più permesso: e, come si fa notare a Bruxelles, non faranno eccezione né le sedi delle istituzioni europee né i grandi alberghi frequentati dai principi sauditi. Per i deputati, la legge è necessaria per due motivi: garantire la pubblica sicurezza, e quindi l’identificazione delle persone, e «rispettare la dignità delle donne, assicurando anche il rispetto dei principi democratici fondamentali», ha detto il capogruppo dei liberali, Daniel Bacquelaine.


I musulmani d’Europa sono già sul piede di guerra: «Portare il velo integrale è una delle libertà dell’individuo, garantite dalla legge belga, europea e da quella internazionale», ha detto il vicepresidente dell’organizzazione dei musulmani del Belgio, Isabelle Praille, secondo cui la decisione di oggi apre la strada al divieto anche del velo islamico o del turbante dei sikh.

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