Nelle case popolari prima gli italiani e poi, se ne restano, anche gli stranieri che sono in regola con il permesso di lavoro e con i contributi doverosamente versati. È questa, essenzialmente, la ricetta che propone Alleanza nazionale il cui Gruppo regionale ieri ha presentato una proposta di legge al Parlamento con oggetto: «Criteri in materia di assegnazione degli alloggi pubblici residenziali». Il tutto per attribuire una priorità ai fini dellaccesso ai bandi per lassegnazione delle case popolari a chi è in possesso della cittadinanza italiana. Infatti tra i requisiti per accedere al bando è necessario essere cittadini italiani (o aver risieduto almeno dieci anni in Italia) ed aver lavorato versando contributi per almeno dieci anni. Tra i motivi di esclusione dai bandi laver occupato abusivamente alloggi residenziali e aver commesso reati, compreso lessere entrati in Italia illegalmente. «Nella recente graduatoria redatta dal Comune di Genova - spiega Gianni Plinio, capogruppo regionale di An - su 2.300 partecipanti ben 500 sono immigrati».
A questo proposito la cronaca registra anche la presa di posizione della federazione genovese di Forza Nuova che ieri ha pubblicato un duro comunicato di Angelo Riccobaldi contro il Comune accusato di «totale incapacità a gestire il problema zingari.
Legge di An per case popolari solo agli italiani
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