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Legge elettorale, Berlusconi riapre Prodi: "Diamo stabilità al Paese"

Il leader di Fi smentisce le interpretazioni date alle sue frasi. Prodi: "Serve governabilità". Veltroni: "Ripartiamo col dialogo". Intesa An-Radicali per il maggioritario alla francese

Legge elettorale, Berlusconi riapre 
Prodi: "Diamo stabilità al Paese"

Roma - "La legge elettorale non c’entra niente con la Gentiloni. E non sono stato certo io a collegare i due temi che sono e restano separati e distinti perchè riguardano due piani diversi". E' quanto ha dichiarato il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, precisando che, nell'intervento di Roccaraso (L'Aquila), ha risposto a una domanda sulla Gentiloni "in coerenza con la realtà e con quanto ho sempre affermato: l’impossibilità di una futura collaborazione con un governo che si macchiasse di una simile nefandezza, inconcepibile in una vera democrazia".

Prodi ironizza: "Mi aspetto un'altra dichiarazione..." "Mi aspetto un’altra dichiarazione tra un paio d’ore...". Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha risposto con una battura ironica ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle parole del Cavaliere. Poi, in giornata, chiarisce la sua posizione: "Sostengo lo sforzo che si sta facendo per una legge elettorale che dia governabilità e stabilità al Paese".

Veltroni: "Bozza Bianco è il massimo della sintesi" Puntare all'ok del testo Bianco ancor prima dell'approvazione della Consulta sui quesiti referendari è l'obiettivo del segretario Pd, Walter Veltroni. Il mandato è quello di convincere i "piccoli" ad accettare la bozza subito come testo base rinviando modifiche agli emendamenti nell’iter parlamentare. Impresa non facile per Anna Finocchiaro e Antonello Soro che rappresenteranno il Pd alla riunione dei capigruppo di maggioranza tra poco al Senato. Ma la linea del segretario Walter Veltroni è netta ed è stata ribadita sia in mattinata in un vertice ristretto con Francesco Rutelli, Piero Fassino, i capigruppo e il ministro Vannino Chiti. Sia nella riunione dell’esecutivo terminata poco fa.

Bertinotti: "Il governo favorisca la riforma" La riforma elettorale non può e non deve condizionare l’attuazione del programma di Governo. Il presidente della Camera Fausto Bertinotti respinge con forza la possibiltà di collegare i due piani . "Il terreno programmatico e quello delle riforme sono autonomi. Se il governo ritiene di avere una agenda politico-programmatica - insiste il presidente della Camera - la faccia valere e su quella, se è capace, abbia una maggioranza. Sennò corregga. Invece il Parlamento approvi rapidamente la legge elettorale quale che sia l’agenda che il governo propone". 

Centrosinistra al contrattacco "Non mi meraviglio di Berlusconi, è un mercante: apre il banco per comprare qualcosa perché deve vendere qualcosaltro", replica il ministro dell’Università Fabio Mussi, sperando che "l’accordo si raggiunga" e che "Berlusconi venga indotto dai suoi consiglieri a fare marcia indietro". Sulla stessa linea anche il segretario del Prc, Franco Giordano, che dice "no a scambi tra legge elettorale e conflitto di interessi". "Balenare solo l’ipotesi di uno scambio - spiega Giordano aprendo i lavori della direzione del partito - è sbagliato.

Noi ci opporremo con forza, ma ritengo decisivo l’impegno sulla legge elettorale".

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