Legge elettorale Saltano le modifiche: il listino bloccato sarà di sedici nomi

Manca l’accordo tra Pdl e Lega sulla legge elettorale. Così, in assenza di un’intesa con l’opposizione, non c’è più tempo per fare le necessarie modifiche, dai ritocchi al listino alle norme di tutela per le donne. Il «bloccato» rimane di sedici candidati, che diventano otto nel caso in cui la coalizione che vince ottenga più del 61 per cento dei voti. Ma, con l’esclusione dell’Udc dall’alleanza elettorale, le possibilità che Pdl e Lega sfondino la quota non sono altissime. E così saranno sedici i candidati a poter dormire sonni tranquilli sin dalla stesura delle liste elettorali.
«Non intendiamo fare forzature per portare a casa una riforma della legge elettorale prima della conclusione della legislatura, anche perché i tempi sono evidentemente molto stretti» spiega il capogruppo del Pdl, Paolo Valentini, relatore della legge elettorale in commissione Affari Istituzionali. Durante la seduta di giovedì si farà l’ultimo tentativo di accordo con l’opposizione. Ma le difficoltà sono consistenti, sia a livello politico che tecnico.
Spiega Valentini: «C’è l’opportunità di rendere molto più chiara e trasparente l’attuale legge, adeguandola anche ad alcuni principi contenuti nel nuovo Statuto. Ma bisogna anche considerare che andando a cambiare i meccanismi della legge ci saranno tutta una serie di adempimenti amministrativi a carico della Regione che potrebbero rendere difficile l’attuazione della legge stessa». Il Pd chiude le porte: «Oggi è tardi. C’è forse soltanto spazio per qualche modifica nel senso voluto dallo Statuto, cioè la garanzia di rappresentanza per tutte le province e il riequilibrio di genere».


Anche Boni, capodelegazione leghista in giunta, è pessimista sulla possibilità di arrivare a un’intesa: «A tre mesi dalle elezioni non è possibile cambiare la legge, senza un accordo condiviso con le opposizioni». Gli argomenti sono troppo spinosi per essere affrontati senza conseguenze. Un esempio per tutti: «L’aumento del numero dei consiglieri non è proponibile».

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