Legge elettorale, Veltroni lancia un appello agli alleati

Il leader del Pd invita gli alleati del centrosinistra a "trovare una soluzione che mantenga alcuni punti sotto i quali non si può andare, ossia che riduca la frammentazione e crei un bipolarismo non coatto ma virtuoso"

Legge elettorale, Veltroni lancia un appello agli alleati

Roma - Walter Veltroni rivolge un appello agli alleati dell’Unione che ieri hanno lasciato il vertice sulla legge elettorale perchè contrari alla bozza Bianco a "trovare una soluzione che mantenga alcuni punti sotto i quali non si può andare, ossia che riduca la frammentazione e crei un bipolarismo non coatto ma virtuoso".

Nel corso di una conferenza stampa per la presentazione dei circoli del Pd, il segretario fa un ultimo invito ai "piccoli" dell’Unione: "Mi rivolgo a tutte le forze politiche in un giorno importante, perchè in Senato si discute la bozza Bianco che consente di avviare una discussione per dare al paese una legge elettorale che riduce la frammentazione e dia vita a un bipolarismo nuovo, fatto di coesione programmatica e non di necessità".

"La proposta Bianco - sottolinea Veltroni - contiene ad esempio novità importanti come l’indicazione del premier sulla scheda e il programma. Mi auguro ci sia un ampio consenso che porti qualcosa di nuovo. So che il dialogo fa paura ma sulle regole del gioco è necessario. La bozza Bianco è una buona base, alcune cose possono essere corrette nella discussione parlamentare". "

"Noi abbiamo sempre sostenuto la maggioranza di governo e sempre la sosterremo - ricorda il leader del Pd -, di fronte a tante parole che hanno minato la possibilità del governo di apparire tanto forte quanto le scelte adottate", ma poi avverte che "abolire la soglia di sbarramento significa abolire le ragioni di questa legge, se qualcuno pensa che la soluzione sia avere 24 partiti in Parlamento si sbaglia, perchè il paese chiede meno gruppi parlamentari e una stabilità quinquennale dei governi".

Quindi Veltroni auspica che i giorni presi per aspettare

la sentenza della Corte Costituzionale sui quesiti referendari "siano utilmente sfruttati per ritrovare uno spirito costruttivo e sereno, se si capisce che ci sono dei punti al di sotto dei quali non si può andare".

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