La legge passa con la benedizione dell’Udc

La legge passa con la benedizione dell’Udc

(...) dei Verdi hanno vincolato il parco di Montemarcello facendo sì che pochi, nella provincia della Spezia, possano beneficiare del provvedimento».
Così il piano rimane quello base presentato mesi fa dall’assessore Carlo Ruggeri in giunta: possibilità di ampliare gli edifici da riqualificare del 20 per cento nel caso di piccole dimensioni e del 10 per cento per quelle più grandi con possibilità di demolire edifici fatiscenti o collocati in zone inadatte e di ricostruirli con un premio. Con ulteriore possibilità di ampliamento solo per stabili residenziali, socio assistenziali e socio educativi con l’unica variante che spetterà ai Comuni stabilire quali aree del territorio devono essere escluse dal piano casa. I Comuni liguri avranno 45 giorni di tempo (dopo i 30 dall’approvazione) per compiere l’indicazione.
La legge passa ma di un soffio. Perché Pdl, Lega Nord e i consiglieri Fabio Broglia e Roberta Gasco escono dall’aula per far mancare il numero legale, mentre Rosario Monteleone e Luigi Patrone (Udc) che si dicono contrari al piano casa, rimangono in aula e decidono di non partecipare al voto. Il giochetto permette alla maggioranza di avere il numero legale: votano a favore Pd e Italia dei valori e si astengono Prc e Verdi. Così l’Udc fa da stampella al centrosinistra che porta a casa il risultato.
L’operazione «piano casa» farà forse parte di un discorso più ampio che permetta di dare una casa politica ai centristi in vista delle regionali 2010? Ieri mattina, infatti, è nato uno strano dibattito incrociato in consiglio che ha avuto come protagonista sempre lui, Rosario Monteleone, commissario regionale dell’Udc l’uomo più corteggiato della Regione intesa come istituzione. Ieri Il Secolo XIX è uscito con un’indiscrezione che, se veritiera, dovrebbe scuotere anche il centrodestra: Bagnasco benedice l’asse Burlando-Udc e dà il via libera all’alleanza a patto che a Monteleone venga dato l’assessorato alla salute che rappresenterebbe la garanzia di ortodossia etica nella legislazione della prossima, eventuale, giunta. Il vicepresidente del consiglio regionale risponde con un (finto?) smarcamento dall’attuale maggioranza decidendo di non votare la legge: «Non faremo ostruzionismo - spiegava l’esponente dei centristi - ma non vogliamo essere partecipi delle votazioni di questa legge». Una legge che Monteleone e Patrone considerano sbagliata perché dà troppa libertà ai comuni di decidere in autonomia rispetto a quello che dovrebbe essere l’indirizzo chiaro che l’istituzione regionale dovrebbe fornire: «Tutte le associazioni audite in commissione ritenevano sbagliata questa particolare autonomia». Insomma, le stesse considerazioni fatte da Abbundo con atteggiamenti differenti al momento del voto. Rispetto, invece, alla notizia di un accordo Udc- Pd benedetto dalla Curia è piovuta la smentita del gruppo di Casini: «La cosa più sgradevole è l’aver tirato in ballo impropriamente il ruolo della Chiesa e del cardinale Bagnasco - replica il commissario Udc -.

Come è noto siamo un partito che trae origini ed ispirazione dai valori cristiani e che guarda con molta attenzione al mondo cattolico, ma non c’è nessuna ingerenza della Chiesa nelle nostre decisioni» riconfermando la propria distanza da entrambi gli schieramenti politici e chiosando: «Questa uscita sarà un boomerang per chi l’ha creata».

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