Una legge senza veli

È opinione comune che una legge che impedisca alle musulmane di indossare i vari burka o chador ci sarebbe già: è la 152 del 1975, norma anti-terrorismo secondo la quale è vietato comparire mascherati in luogo pubblico. Dopodiché il Tar del Friuli Venezia Giulia, il 18 ottobre, ha sancito che la legge è inapplicabile giusto nei casi delle musulmane. Possibile? Mi sono letto l'intera sentenza con forti pregiudizi, ma a malincuore debbo ammettere che il Tar ha ragione: così come l'aveva avuta, il 23 agosto 2004, un parere espresso dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. La legge in questione infatti dice solo questo: «È vietato l'uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico».

È appunto il «giustificato motivo» a fare la differenza: un tizio che passeggi in Via Condotti con un casco integrale in testa ha il giustificato motivo di essere probabilmente un cretino, ma una donna musulmana che indossi il velo, volente o costretta che sia, i motivi religiosi o culturali ufficialmente li ha tutti. Il Tar dice che occorre una precisa legge in materia, e ha ragione anche su questo. Il dettaglio è che questo governo non la farà mai.

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