Lehman Bros, il titolo crolla del 42% Cercasi salvatore disperatamente

Guai anche per Washington Mutual In vista un difficile aumento di capitale

da Milano

Un’idea delle acque nelle quali sta navigando Lehman Brothers, quarta banca Usa, l’hanno data ieri mattina i credit default swap, i contratti con i quali chi ha delle obbligazioni si assicura contro il rischio di perdere i suoi soldi per l’insolvenza del debitore. Alle 7 e 25, prima che Wall Street aprisse i battenti, questi contratti salivano a un livello record di 685 basis points (vuol dire 685mila dollari l’anno per assicurare 10 milioni di bond). Quaranta minuti dopo lo stesso contratto era a 715 punti base e nel pomeriggio a 768, circa il doppio del valore degli stessi contratti su Bear Stearns nel marzo scorso, prima del salvataggio da parte di JP Morgan (grazie a un «aiuto» da 29 miliardi da parte della Fed).
Dopo il rifiuto del, soccorso da parte della Korean developemente bank, ieri ha detto «Non siamo interessati all’acquisto di Lehman Brothers» anche Goldman Sachs. E così per la banca, che ha perso 3,9 miliardi di dollari nel terzo trimestre, la situazione si fa più difficile. Il mercato non è dell’umore di acquistare asset bancari, il costo del credito sale e il piano di ristrutturazione annunciato dal ceo, Dick Fuld, per coprire le perdite causate dagli investimenti in titoli legati ai mutui (è di circa 60 miliardi l’esposizione) rischia di andare in fumo. Ieri le azioni della Lehman Brothers sono scese del 42%, da lunedì scorso hanno perso tre quarti del loro valore di Borsa. Al quartier generale si dicono stupiti: «La capitalizzazione raggiunta oggi, 3 miliardi di dollari», affermano, «equivale al valore degli immobili delle sedi di New York, Londra e Tokio». Il problema è che il mercato di questi tempi non valuta i «fondamentali» mostrati nei bilanci, ma le prospettive di un comparto dove le brutte sorprese sono all’ordine del giorno. Uno spiraglio per Lehman nel tardo pomeriggio è venuto dal sito del Wall Street Journal, secondo il quale all’orizzonte ora potrebbe esserci ora un interessamento di Bank of America. Una notizia non confermata da fonti ufficiali, come le tante che si rincorrono in questi giorni.
Ieri è stata una giornata nera anche per Washington Mutual (Wamu), la maggiore cassa di risparmio Usa, che ha ceduto circa il 20%. La banca è sotto pressione per via della prospettiva che vari un mega aumento di capitale, necessario a coprire perdite fino a 19 miliardi di dollari.

Solo che di questi tempi non è garantito il successo. Mercoledì il titolo era sceso del 30% e il giorno prima del 20%. Il fondo di buyout Texas Pacific Group ad aprile aveva iniettato liquidità nella banca per 7 miliardi.

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