Leo folgorato sulla via di Doha fa felice Parigi e... anche l’Inter

Inter, au revoir. Arrivederci, o meglio addio. Il poliglotta Leonardo saprebbe scegliere la traduzione migliore. Intanto una decisione ben più importante l'ha già presa: vuole il Psg e i soldi della Qatar Foundation. Tanti quattrini da spendere sul mercato, addirittura 150 milioni in tre anni, fanno sapere dalla Francia. I primi da investire sul talento del San Paolo Lucas. Guarda caso, un brasiliano.
Per essere l'ennesima scelta di vita nel giro di un paio d'anni, il buon Leo è stato velocissimo. Giusto il tempo di avvisare Moratti, dare un bacetto ai figli in Brasile e tornare in Europa. Non più da allenatore nerazzurro, ma da plenipotenziario dei parigini. Almeno nella sua testa. Resta infatti da risolvere la questione con l'Inter. Rescissione, pendenze, eventuali penali. Le pratiche burocratiche del caso, insomma. Niente però di così complicato, dato che l'Equipe riferisce di un Leonardo già pronto a incontrare il Psg entro domani sera per firmare un contratto della durata di cinque anni.
Il presidente Moratti, travolto dal rapido precipitare degli eventi, martedì aveva negato tutto con stizza. L'addio del brasiliano, i contatti con il Loco Bielsa. Ieri, all'ora di pranzo, il dietrofront su tutta la linea: «Leonardo ha una grande opportunità, cercheremo una soluzione che accontenti lui e la società. Ha fatto l'allenatore con tanta buona volontà e passione, ma non è certo la sua aspirazione per il futuro. Conviene che segua la sua aspirazione e che noi cerchiamo un nuovo allenatore». Contento lui, contenti tutti.
Tanto che sorge un dubbio: è Leonardo che abbandona l'Inter o l'Inter che si disfa in modo elegante di Leo? Probabilmente un po' tutte e due le cose. Moratti a fine stagione aveva punzecchiato un po' il suo (ex) allenatore, giudicato più bravo dietro la scrivania che in panchina. Segno che qualcosa sotto già c'era. Non è un mistero, poi, che il contratto da un anno e mezzo del brasiliano era stato studiato in inverno più come soluzione d'emergenza dopo il pasticcio Benitez che come base per il futuro della squadra. Quasi un modo per prendere tempo e intanto cercare un tecnico "vero". Guardiola, l'indimenticato Mourinho, lo stesso Bielsa. Poi Leonardo ha cominciato a vincere e ci si era illusi.
La settimana terribile a cavallo tra il derby scudetto e la batosta con lo Schalke in Champions ha mischiato di nuovo le carte sul tavolo. Leo non ha sentito la fiducia dell'ambiente e ha litigato con alcuni senatori del gruppo (Maicon su tutti). Moratti è tornato a sognare altri allenatori. A nulla è valsa la chiusura in bellezza con la conquista della coppa Italia. Il brasiliano ha ricominciato a sentirsi dirigente più che tecnico. Folgorato sulla via di Damasco, o forse di Doha.
Così l'Inter ha ripreso la caccia a una nuova guida. Sarà verosimilmente Marcelo Bielsa, ex ct di Argentina e Cile, che non allena un club da ben 13 anni, ma che nel frattempo ha rifiutato Roma e Siviglia. Sempre ieri Moratti ha ammesso un «primo contatto» con il Loco, sebbene non diretto. Le altre piste sono meno battute. Qualche sondaggio era già stato fatto in passato con i vari Capello, Spalletti, persino Ancelotti (che avrebbe rifiutato categoricamente, come riporta ilsussidiario.net). Mentre Blanc e Mihaijlovic rimangono suggestioni.
In casa Milan è invece tempo di giovani. Perfezionata nella notte di ieri la cessione in comproprietà di Merkel al Genoa (digerita a fatica dal biondo centrocampista), i rossoneri hanno poi dato il via al blitz per Stephan El Shaarawi (nel tondo), talento rossoblu messosi in mostra con il Padova in serie B e bloccato sulla base di poco più di 6 milioni di euro per metà cartellino.
Le altre pillole di mercato. Il Napoli ha in mano Santana e Donadel, svincolatisi dalla Fiorentina. Momo Sissoko sogna il Real Madrid («Sarebbe bello») e potrebbe essere usato dalla Juve (che stringe per Lichtsteiner) come contropartita per arrivare a un attaccante.

La Roma blinda Vucinic e prepara il colpo Bojan, in arrivo dal Barcellona in prestito con diritto di riscatto. L'agente Vekic è più che possibilista. «Credo non ci saranno problemi». Ecco il primo uomo della rivoluzione Luis Enrique.

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