Il Leonka arruola Neffa, Piotta e Agnelli. Ma entro l'estate dovrà fare gli scatoloni

Oggi l'ufficiale giudiziario arriva per la 132esima volta. Il piano per trasferire il centro sociale in via San Dionigi

Il Leonka arruola Neffa, Piotta e Agnelli. Ma entro l'estate dovrà fare gli scatoloni
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Mercato agricolo e dj set, il centro sociale Leoncavallo questa mattina alle 9 mette in scena la sua (ennesima) resistenza show contro lo sgombero, anche se l'ufficiale giudiziario per la 132esima volta si presenterà in via Watteau e se ne andrà senza un nulla di fatto. Non oggi, ma l'occupazione potrebbe essere davvero ai titoli di coda, sindaco e prefettura vogliono chiudere entro l'estate il piano per traslocare il centro sociale in un immobile dismesso del Comune in via San Dionigi. L'associazione Mamme del Leoncavallo ha presentato a metà marzo una manifestazione di interesse «preliminare, con richiesta di sopralluogo» per la concessione d'uso dello stabile in zona Porto di Mare. Una volta ricevuta la proposta definitiva, spiegava la nota, «il Comune avvierà un bando per l'assegnazione». Da allora la visita c'è stata e gli incontri con i tecnici comunali sono proseguiti ma la manifestazione ufficiale non è stata ancora depositata. Sul tavolo di trattativa ci sono i costi per bonifiche e allacciamenti che ammonterebbero ad almeno un milione. La giunta vorrebbe aprire il bando a giugno per 30-45 giorni, anche perchè la deadline fissata con la prefettura per risolvere la situazione è settembre. Lo scorso novembre la Corte d'Appello di Milano ha condannato il Viminale a risarcire la proprietà dello stabile occupato, la società «L'Orologio» della famiglia Cabassi, con 3 milioni di euro per il mancato sgombero, e i costi lievitano mese dopo mese.

Gli occupanti non si arrendono e arruolano volti noti per la loro causa. Dopo i videoappelli a «difendere il centro sociale» del cantautore e rapper Neffa o del rapper Piotta, autore di ««Supercafone» o de «La grande onda» che cita a favore del Leonka. («gli squali non ci avranno mai..») giorni fa si è prestato anche Manuel Agnelli, cantautore ed ex giudice di «X-Factor». Milano, dice, «deve tornare ad essere una città inclusiva e non esclusiva, un laboratorio culturale e sociale e non solo un'azienda dove si schiaccia chi non produce fatturato».

Di ben altro avviso il deputato FdI ed ex vicesindaco Riccardo De Corato: «Il l Leonka è diventato una realtà di affari e di feste». Fattura eccome. «I leoncavallini - ha dichiarato ieri - stanno già preparando le barricate per la 132esima volta in 19 anni, scrivendo sulle locandine che non è solo uno sfratto ma l'annientamento di un'esperienza collettiva che resiste da 50 anni».

De Corato dopo l'ultimo rinvio di sgombero ha presentato alla Camera «un'interrogazione parlamentare perché la maggioranza di Palazzo Marino e tutto il centrosinistra negli ultimi mesi si stanno mobilitando per trovare una nuova sistemazione comunale gratuita, a due passi dal quartiere Corvetto, già problematico. Nel frattempo, i costi di tutti questi rinvii e perdite di tempo le stanno pagando gli italiani».

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