Letizia archivia il caso di via Ajraghi: «Mio figlio si assumerà le sue responsabilità»

«I loft di via Ajraghi? Ognuno si assumerà la sue responsabilità». Parola del sindaco Letizia Moratti, che invocando la massima trasparenza a proposito della vicenda che vede indagato il figlio Gabriele per un presunto abuso edilizio, prende le distanze. «Mio figlio è indipendente, ha 32 anni - ha affermato - io lo seguivo quando era più piccolo». Il sindaco ha poi assicurato di non essersi mai occupata delle questioni relative ai cinque capannoni di via Ajraghi, trasformati in una villa in stile Batman: «Francamente non mi occupo di queste questioni tecniche».
Nel pomeriggio il sindaco non è andata in consiglio comunale a riferire della pratica edilizia, come chiesto dall’opposizione, ma ha incaricato il vicesindaco di illustrare le tappe del cambio di destinazione d’uso. «Gabriele Moratti ha pagato 102mila euro di oneri. Dunque tutto è avvenuto alla luce del sole - ha spiegato Riccardo De Corato -. Tutti gli atti sulla vicenda del presunto abuso edilizio sono stati messi a disposizione del consiglio. Atti che per la verità la magistratura non ha finora proceduto ad acquisire o sequestrare. Il complesso - continua De Corato - è costituito da 97 unità immobiliari. E in diverse si sono verificate e riscontrate modifiche di destinazione per i quali sono in corso procedimenti sanzionatori. Ma a oggi l’unica comunicata spontaneamente con una variante della Dia (presentata il 4 agosto 2009 per ampliamento di unità a uso laboratorio), che chiedeva il cambio d’uso in commerciale, è quella presentata il 12 agosto 2010 da Gabriele Moratti» che ha pagato gli oneri relativi.
Lo Sportello Edilizia avrebbe dato il via ai sopralluoghi su tutto il complesso di via Ajraghi dal 22 luglio scorso, ma nella maggior parte i proprietari avrebbero rifiutato l’accesso. I controlli sarebbero poi proseguiti a settembre e novembre. A febbraio è stato dato mandato alla polizia locale di richiedere l’intervento del magistrato per quei proprietari che continuavano a rifiutare l’accesso. «Oggi mi è stata spiegata la vicenda e mi auguro che per il figlio di Letizia Moratti sia riconosciuta la sua assoluta correttezza, così come per la compagna di Giuliano Pisapia» il commento del coordinatore Pdl Ignazio La Russa.


Intanto a palazzo marino continuano le polemiche sul caso: opposizione e Fli, continuano a reclamare una spiegazione per bocca del sindaco: «Torniamo a chiedere la presenza del sindaco in aula su questa vicenda - insiste il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino - e chiediamo agli uffici a quanto ammonta il danno per il Comune di Milano legato a questa operazione, perchè riteniamo che ci siano migliaia di euro di cui il Comune non può disporre anche perché c’è chi fa il furbo in questo modo».

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