lettera/2

Scrivo con riferimento all’articolo pubblicato in data 18 marzo dal titolo «Moschea occupata, Boni: “Non tolleriamo forzature”», a firma di Alberto Giannoni, per rettificare due fatti falsi e gravemente offensivi. Il primo. Il sottoscritto non si è autoproclamato direttore della Casa della Cultura, ma è stato invece eletto nel rispetto dello Statuto e a seguito quindi di regolare assemblea. Le diverse opinioni sono sempre legittime e le eventuali contestazioni possono trovare una definizione nelle sedi proprie, ossia in quelle giudiziarie. Sedi che non temo affatto, e alle cui decisioni mi adeguerò con rispetto e umiltà. Il secondo. La Casa della Cultura e la sua dirigenza non hanno affatto occupato l’immobile di Cascina Gobba. Del resto, il rapporto tra i proprietari del predetto immobile e la Casa della Cultura si è risolto già da tempo. Si tratta di un macroscopico errore.

Anche questa notizia - falsa - ha ingenerato l’impressione nel lettore che il sottoscritto e la dirigenza della Casa della Cultura abbiano adottato azioni mai compiute. L’interpello del sottoscritto avrebbe evitato la diffusione di simili fatti falsi e offensivi.

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