BTS, la band coreana che in 10 anni ha cambiato il volto della musica

Si chiama "Beyond the Story - Il racconto di 10 anni dei BTS" (Mondadori) e più che una biografia è un punto di raccordo dei primi 10 anni della band coreana che ha cambiato il volto del k-pop e della Corea nel mondo

BTS, la band coreana che in 10 anni ha cambiato il volto della musica

È uscito soltanto da pochi giorni, ma Beyond the Story - Il racconto di 10 anni dei BTS (Mondadori) è già al numero uno delle classifiche di Amazon di mezzo mondo. C'è poco da stupirsi, i sette ragazzi coreani, RM, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook, nati tra il 1992 e il 1997 che hanno debuttato nel 2013, non solo sono una band di K-pop, ma un movimento d'amore universale. Una rivoluzione partita silenziosa in un dormitorio per trainee (il periodo di apprendistato dove si studia canto e ballo prima di debuttare come Idols, ndr) di Seoul, che in un decennio ha raggiunto l'intero globo, formando un esercito, gli Army, che è riduttivo chiamare fan.

L'esercito degli Army

Infatti, non si tratta solo di appassionati della loro musica, piuttosto di un vero e proprio esercito di seguaci, uniti da valori comuni, come condivisione e supporto, che sin dall’inizio hanno seguito il gruppo nelle varie fasi della crescita, moltiplicandosi anno dopo anno. Fin qui il percorso potrebbe somigliare a quello di molte K-band, ma i BTS sono un caso a parte. Ogni singolo passo della band, che ha cambiato il volto della Corea nel mondo, è il tassello di un complicato puzzle, per chi non è al dentro del fenomeno, fatto di codici capaci di entrare negli animi ed essere fonte di sostegno e a volte anche salvezza dalla solitudine giovanile con una particolare attenzione alla salute mentale, all'amare se stessi e gli altri. Una sorta di famiglia allargata in cui non c'è divisione tra la band e gli Army, dove entrambi esprimono le loro fragilità, parlando delle proprie paure, si sostengono e difendono a vicenda. Non si tratta quindi solo di musica.

Esiste un contatto molto stretto tra il loro intimo più profondo e le fan, fatto di contenuti giornalieri pubblicati attraverso varie piattaforme, tra cui Weverse, una sorta di social network creato dalla società di intrattenimento sudcoreana Hybe Corporation, la stessa che ha dato vita alla band, anche se di fatto è diventata una delle più importanti a livello mondiale proprio grazie a loro. Nei live del gruppo, ma anche dei singoli componenti, fatti a qualsiasi ora del giorno e della notte, si gioca il legame unic, che rende i BTS il fenomeno più innovativo, controverso e controcorrente del mondo della musica.

I ragazzi cenano virtualmente con le Army, raccontano i loro timori, chiedeno consigli, annunciano l'uscita dei dischi o semplicemente si affacciano per pochi minuti in live solo per chiedere come stanno. Vengono toccati i più svariati argomenti, anche quello della pressione che impone il mondo dello spettacolo, e anche la loro stessa casa discografica, che di fatto li trasforma in una sorta di gruppo globale di amici molto stretti. Non è un caso che il leader del gruppo RM invitato con la band nello show di James Corden, riuscì a fargli chiedere scusa alle Army su cui aveva fatto una battuta, che sminuiva la loro importanza.

I Bts e gli Army cambiano il mondo

Allo stesso modo i BTS sono intervenuti su importanti fatti politici, boicottando grazie all'"esercito" il comizio del 2020 di Donald Trump dopo la pandemia, ma anche denunciando le gravi ingiustizie nel loro Paese e mettendosi in prima linea contro qualsiasi tipo di discriminazione, da quella sessuale a quella razziale soprattutto nel periodo in cui in America, nazione dove il loro successo ha toccato vette inaspettate, l'odio nei confronti degli asiatici era diventato un vero e proprio movimento. Proprio in America la band ha vinto numerosi premi sbaragliando la concorrenza dei più grandi nomi del pop mondiale, divenendo di fatto la prima formazione ad avere una tale portata di successo fuori dai confini coreani, tanto da essere ricevuti alla Casa Bianca dal presidente Biden e a parlare alle Nazioni Unite.

Un mistero iniziato nel 2013

Andando nello specifico, nelle 568 pagine del libro, scritto dal noto critico musicale coreano Myeongseok Kang, che ha passato tre anni a stretto contatto con la band, c’è anche un racconto di sottotraccia, che è un altro punto distintivo del gruppo, che spiega come ogni loro progetto sia legato ad un discorso pregresso, fatto non solo di musica ma di un percorso che si snoda tra video musicali, testi delle canzoni, foto, concerti e appunto il libro. Tutto questo materiale deve essere visto come le tessere di un puzzle che le Army stanno componendo dal 2013, anno del loro debutto. Sin dall’inizio la band ha creato un universo alternativo, il Bangtang Universe che vede come personaggi principali loro stessi, disseminare indizi nei video, ma anche nei testi delle canzoni, nelle coreografie o nelle foto concept.

E ancora, nei tag postati dalla band in alcuni account fittizi (come quello apparso all'improvviso apparentemente slegato totalmente alla band, del fioraio Smeraldo il cui proprietario Testesso è il riferimento all’amore verso noi stessi. ndr), nel Webtoon Save me, nei diari allegati agli album, e nei book note della smeraldo books. Non esiste un vero ordine cronologico, le varie parti di storie sono rimescolate. Tutto questo per fare in modo di non concentrarsi semplicemente sulla trama, quindi solo sul disco, il video o la foto, ma di andare oltre e scoprire come queste parti si uniscono per dare un insegnamento importante ai loro fan.

Come si rivela il messaggio

Il modo in cui vengono accostate le varie scene, ci aiuta a comprendere i messaggi più profondi che la band ha comunicato in tutti questi anni. Molti possono essere decifrati grazie all'associazione con film come Lost River il cui titolo compare scritto su una serranda di un garage, nel contesto di un video. Oppure con libri, come The Catcher in the Rye di J,D Salinger, o Una stagione all'inferno un poema di Arthur Rimbaud, poggiati distrattamente sul banco di scuola in un altro videoclip. O ancora avvenimenti storici o citazioni di altri gruppi musicali, come nel caso di un poster attaccato per strada nella scena di un video, che in realtà è la copertina dell'album dei Pink Floyd Wish You Were Here. Live In Paris.

Nel video del primo We are bulletproof del 2020 c'è l'inizio della storia, dove i 7 ragazzi fanno tardi a scuola, e l'insegnante li punisce mandandoli in un rispostiglio dove faranno amicizia e legheranno tra loro in quel posto angusto, che diventerà un rifugio. Sui muri di quell'aula dimenticata e polverosa, si scopre un collage di frasi che sono citazioni prese da uno dei classici della letteratura distopica, il libro 1984 di George Orwell. Per comprendere meglio il significato che la band ha voluto dare con questa scena, è importante accennare qualche tratto del libro.

La storia è ambientata in un mondo dominato da un unico partito, con a capo un personaggio chiamato Grande Fratello. Le persone in questo mondo, vengono continuamente riprese dal "grande occhio". La tv manda continuamente in onda slogn di propaganda, che fanno il lavaggio del cervello ai cittadini, per convincerli che vivono in una società perfetta. Solo in pochi si rendono conto di essere schiavi. La grafica del libro verrà poi ripresa da una serie di foto della band, presenti in una sola versione dell'album Love Yourself , a sottolinere quanto sia importante comprendere il concetto racchiuso nel Bangtan Universe.

Il libro ovviamente è una metafora portata all'estremo, delle società attuali dove sin dall'infanzia ci viene insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato. Credenze religiose, sulla sessualità, ideali estetici e pregiudizi che ci vengono somministrati come pillole. Le stesse che compaiono, anche a distanza di anni, in molti video della band, come forma denuncia del mondo distopico dove viviamo che ci anestetizza come le pillole che siamo costretti ad ingoiare per sopravvivere.

A cominciare dai canoni estetici, a cui ci sforziamo di somigliare, che ci impediscono di apprezzare tipi diversi di bellezza, a cui dovremo invece rieducarci. Tutti questi concetti che influenzano i nostri pensieri, vengono ripresi poi nei video della band, e rappresentati come veli, tende o bende in riferimento a Il velo di Maya del filosofo Schopenhauer. E questo è solo un esempio di come i BTS veicolino queste riflessione verso le loro seguaci. Il libro quindi è l'ennesimo importante tassello da inserire.

Il futuro scritto nel… libro

Con una tiratura iniziale di un milione di copie solo in America, ma si prevedono molte altre ristampe, il libro è un fondamentale punto di raccordo dei primi 10 anni di carriera del gruppo e contiene anche interviste inedite e qualche accenno agli impegni futuri dei sette membri, che nel giugno del 2022 hanno annunciato che si sarebbero presi una pausa dopo anni di ininterrotta attività per dedicarsi alla loro salute mentale, ai rispettivi progetti solisti, (sono già usciti quelli di Rm, Jimin, JK, J-Hope e Jin e c’è grandissima attesa per quello di V), e per fare il servizio militare, obbligatorio in Corea del Sud per gli uomini.

E negli intenti si propone di rispondere ad una domanda fondamentale: cosa dei BTS ha stregato così tanto il mondo? Una domanda non semplice a cui abbiamo accennato solo qualche risposta, ma estremamente chiara nel cuore degli Army, il primo esercito dell’amore globale.

Beyond the story Bts

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