Letteratura

"I nuovi barbari", il libro che racconta la decadenza dell'Occidente

In libreria il nuovo libro di Giulio Meotti. "L'occidentalismo progressista è la malattia senile dell’Occidente legittimato solo dalla devastazione culturale che provoca e dal risentimento che spera di esacerbare"

"I nuovi barbari", il libro che racconta la decadenza dell'occidente

Viviamo in un'inquietante terra di mezzo tra 1984 di George Orwell, Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury?. A leggere I nuovi barbari. In Occidente è vietato pensare (e parlare)? (Lindau), ultimo saggio del giornalista de Il Foglio Giulio Meotti, viene davvero da immaginare che la modernità stia assumendo le forme di un pericoloso ibrido fra i celebri romanzi distopici citati poc'anzi, "protagonisti" peraltro di una curiosa vignetta pubblicata su Twitter dall'istrionico Elon Musk. Quella che Meotti racconta, infatti, è la realtà con cui deve fare i conti, ogni giorno, chi ha un minimo di dimestichezza con la cronaca, talvolta grottesca, altre volte surreale, che proviene soprattutto dal mondo anglosassone, ma non solo. Negli ultimi anni, infatti, l'odio di sé degli occidentali ha prodotto censure di ogni sorta, ostracismo, anatemi, minacce, distruzioni o vandalismi di opere d'arte, tentativi di revisione linguistica e storica, nonché campagne di "shitstorm" sui social media, portate avanti da attivisti ai danni di tutti quelli che non si arrendono alle barbarie del pensiero unico e al "conformismo nichilista". È l'era degli studi post-colonial ie di genere, della Teoria critica della razza che accusa gli uomini tutti gli uomini bianchi di essere tutti razzisti, del #MeToo, della cancel culture come elemento di progresso e dell'ideologia woke che dilaga nelle università.

Il saggio che racconta la decadenza dell'occidente progressista

L’occidentalismo progressista, scrive Meotti, "è la malattia senile dell’Occidente legittimato solo dalla devastazione culturale che provoca e dal risentimento che spera di esacerbare, mentre afferma di lavorare per il Bene. Disperazione mascherata da pensiero positivo, sorriso da clown su un volto di orrore". La demolizione delle statue dei grandi uomini della storia occidentale, la censura delle parole «sovversive», l’ammutolimento degli insegnanti che temono di essere percossi con le mazze ferrate dell’ideologia di turno, l’odio per i classici e i capolavori della letteratura con il pretesto che tramandano stereotipi razzisti, sessisti, misogini, fallocratici, xenofobi; le quote di colore in televisione, al cinema, nelle orchestre, ovunque; le ricompense ufficiali per i giornalisti che, nel servizio pubblico, forniscono propaganda a buon mercato; la tirannia dei bambini che impartiscono lezioni di morale agli adulti; la distruzione della lingua tramite la scrittura inclusiva..."Cos’altro è, questa, se non un’epoca decadente?" si chiede lo scrittore.

I nuovi barbari

Difficile dargli torto. Altro che paradiso dei diritti (rigorosamente privo di doveri): stiamo costruendo una società che disprezza la storia, persino la natura biologica, per non parlare della religione e di qualsiasi tipo di valore. Come spiegava il grande Roger Scruton in tempi non sospetti, "Edmund Burke ha sottolineato che le nuove forme di politica, che sperano di organizzare la società attorno alla ricerca razionale della libertà, dell'uguaglianza, della fraternità o dei loro equivalenti modernisti, sono in realtà forme di irrazionalità militante". Esattamente ciò Meotti racconta nel suo saggio, dove sono raccolte le "gesta" dei nuovi barbari della correttezza politica, dei miliziani della cancel culture.

L'indice dei libri proibiti

Oltre ad esaminare le ragioni filosofico-ideologiche del wokeismo, Meotti sottolinea come, in occidente, in nome di razza e gender, si stia creando un "nuovo Indice dei libri proibiti", dove "finiscono capolavori della letteratura e saggi su argomenti controversi". Argomento al quale il giornalista dedica un intero capitolo. Gli esempi di "classici" proibiti sono già innumerevoli: "Sei titoli del Dr. Seuss, il più famoso e venduto fumettista americano, non saranno più ristampati" nota Meotti. "Stanno scomparendo anche da Ebay. Omero è stato bandito da una scuola del Massachusetts, come Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, Il buio oltre la siepe di Harper Lee e Uomini e topi di John Steinbeck". Nel mirino dei nuovi intolleranti è finito persino Shakespeare: "I laureandi in inglese dell’Università della California (UCLA) dovevano fino a oggi seguire un corso su Chaucer, due su Shakespeare e uno su Milton, i capisaldi della letteratura anglosassone. A seguito di una rivolta, durante la quale è stato annunciato che Shakespeare faceva parte dell’'Impero', UCLA li ha cancellati" nota lo scrittore. E così via.

In un grande rogo politicamente corretto che ci ricorda come l'occidente sia "il peggior nemico di sé stesso".

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