"No alla cancel culture sui libri": la lezione del pediatra alla sinistra

Secondo il pediatra Farnetani, i racconti per bambini "non vanno modificati". "Importante che i traduttori rispettino le scelte linguistiche degli autori senza modificare le parole" spiega l'esperto

"No alla cancel culture sui libri": la lezione del pediatra alla sinistra

Non solo il politically correct proveniente dal mondo anglosassone è una follia, una scemenza frutto dell'ossessione liberal di voler tutelare le minoranze ad ogni costo, anche reprimendo e modificando il linguaggio per scopi meramente ideologici, ma è anche "dannoso" per la crescita dei bambini. Questa sorta di "cancel culture" che ha colpito anche i capolavori di Roald Dahl, seppur in versione "soft" e animata da buone intenzioni, non convince Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta.

"La modifica di parole o frasi dai testi della letteratura danneggia l'arte e la trasmissione della cultura, perciò della civiltà, senza avere nessun vantaggio educativo", evidenzia all'Adnkronos Salute l'esperto che propone piuttosto una "lettura accompagnata" e "commentata" di queste opere. In merito al caso Dahl Farnetani osserva: "Sembra di essere tornati al 1565 quando Daniele da Volterra censurò il Giudizio Universale di Michelangelo" coprendo le nudità di alcune figure. Allo stesso modo, ai libri dei bimbi si sta applicando la logica della foglia di fico".

Il caso Roald Dahl

Secondo Farnetani, infatti, i racconti vivaci e in grado di far volare i piccoli con la fantasia "non vanno modificati, è importante anche che i traduttori rispettino le scelte linguistiche degli autori senza modificare le parole tradotte attuando una personale e arbitraria censura". L'esperto aggiunge poi: "Le opere d'arte di ogni genere vanno lasciate nell'interpretazione originale dell'autore - esorta -. È il principio del restauro in cui si vuole ricostruire lo spirito con cui l'opera fu composta. Per lo stesso motivo, lasciamo stare i testi originali come sono stati scritti. Non si può dire: si modifica il lessico e si lascia immutata la trama. Un'opera d'arte va recepita per comprendere lo spirito dell'autore e le sensazioni che voleva evocare. Il discorso va gestito in modo diverso, semmai. Nessun bambino o adolescente va 'lasciato da solo".

Farnetani commenta, fra gli altri, il caso dei romanzi di Roald Dahl "rivisti". Le ultime edizioni dei libri del celebre scrittore britannico, autore di capolavori assoluti come La fabbrica di cioccolato (1964) e Matilde (1988), hanno infatti subito importanti modifiche e parole come "grasso", "brutto" e "pazzo" sono state tolte, ha riferito per primo il Telegraph. In una nota, citata dal quotidiano inglese, l'editore Puffin ha affermato che alcuni testi sono stati riscritti per garantire che i libri di Dahl "possano continuare ad essere apprezzati da tutti oggi". La Roald Dahl Story Company, che gestisce i diritti d'autore dei romanzi dello scrittore morto nel 1990, ha collaborato con Puffin per aggiornare i testi, ma assicura che "l'irriverenza e lo spirito tagliente" dei libri originali non sono andati perduti. La decisione di Puffin, tuttavia, ha scatenato un vespaio di polemiche. A schierarsi contro la versione "politicamente corretta" degli scritti di Dahl è stato, fra gli altri, anche Salman Rushdie.

Il mezzo passo indietro

A seguito delle polemiche, l'editore dei libri di Roald Dahl ha annunciato che continuerà a pubblicare le versioni originali e non censurate dei classici libri per bambini dell'autore senza modificarne il linguaggio.

"Riconosciamo l'importanza di mantenere i testi classici di Dahl in stampa", ha detto l'editore britannico in un comunicato stampa . "Stiamo offrendo ai lettori la scelta di decidere come vivere le storie magiche e meravigliose di Roald Dahl".

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