Pietro Mascagni tra amori, segreti e duelli rusticani

Il suo nome in tutto il mondo divenne sinonimo di Cavalleria rusticana, l'opera in un atto con cui aveva esordito il 17 maggio 1890 con un successo a dir poco clamoroso. Ma un libro di Maurizio Sessa ci svela molti dettagli inediti sul compositore e direttore d'orchestra livornese

Wikipedia
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Il 2 agosto di 80 anni fa moriva Pietro Mascagni, compositore e direttore d'orchestra livornese, celebre in tutto il mondo. Un libro di Maurizio Sessa riaccende i riflettori sulla sua figura, troppo spesso ingiustamente sottovalutata dalla critica.

"Mascagni l'unico. L'uomo di una sola opera tra amori, segreti e duelli rusticani" (Edizioni Medicea di Firenze, 112 pagine, 14 euro), con diversi documenti, alcuni inediti, cerca di sfatare un'etichetta tanto celebre quanto ingiusta: quella di compositore associato solo e soltanto alla "Cavalleria rusticana". In realtà Mascagni compose ben sedici opere liriche, anche se nessuna arrivò mai lontanamente al successo della sua opera d'esordio, andata in scena nel 1890 al Teatro Costanzi di Roma, offuscando così una produzione ben più articolata e complessa. Nel suo volume Sessa si muove proprio da questo, cercando di riscoprire il Maestro a tutto tondo, sotto il profilo critico e umano, avvalendosi di un ricco apparato iconografico e documentale.

Tra i capitoli più toccanti c'è senza dubbio quello dedicato al rapporto tra Mascagni e Guido Borghi, fagottista, che fu allontanato dall'orchestra per effetto delle leggi razziali fasciste nel 1938. Attraverso alcune lettere inedite e ricerche d’archivio, Sessa ricostruisce un legame fino ad oggi ignorato, che getta nuova luce sulla personalità del compositore, diviso tra fama internazionale e drammi personali.

Ovviamente non mancano le vicende private: la relazione con la moglie Lina, il lungo e tormentato amore con Anna Lolli, giovane corista conosciuta nel 1910 e rimasta accanto al compositore fino alla morte. Dalle pagine di Sessa emerge il quadro di un Mascagni appassionato, talvolta anche molto fragile, alle prese con amori contrastati, ambizioni e non pochi conflitti interiori.

Lettera Mascagni

Commosso il ritratto del "tramonto del Re Sole della lirica", con cui l'autore conclude il libro. Gli ultimi giorni del compositore, trascorsi all'Hotel Plaza di Roma, e i funerali senza onori ufficiali, negati per ragioni politiche, si intrecciano con la storia della Città eterna, dove tutto era iniziato e dove tutto finì. "A Roma tutto era cominciato e a Roma tutto finiva", scrive Sessa. Ed è proprio Roma, tra applausi popolari e silenzi istituzionali, a salutare per l'ultima volta un artista che con le sue note era riuscito a incantare il mondo intero.

Sessa non si limita a raccontarci Mascagni ma ci invita anche a riascoltarlo con nuove

orecchie, riscoprendo nelle pieghe della sua vita e delle sue opere un genio variopinto e ricco di sfumature.

- Il libro sarà presentato giovedì 27 giugno, alle ore 17.30, nella Biblioteca Comunale di Villa Fabbricotti a Livorno.

Libro su Mscagni di Maurizio Sessa

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