
È Wanda Marasco la vincitrice della 63ª edizione del Premio Campiello, uno dei riconoscimenti letterari più prestigiosi in Italia. Con il suo romanzo Di spalle a questo mondo, edito da Neri Pozza, la scrittrice napoletana ha conquistato 86 voti da parte della Giuria dei Trecento Lettori Anonimi, spuntandola di appena tre voti sul secondo classificato, Fabio Stassi, autore di Bebelplatz (Sellerio), fermatosi a 83 preferenze.
Una vittoria al cardiopalma, arrivata al termine di una serata densa di emozione, celebrata nello storico Gran Teatro La Fenice di Venezia, dove si è svolta la proclamazione finale del SuperCampiello. A consegnare il premio è stato Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello. La serata è stata trasmessa in diretta televisiva, condotta per la prima volta dalla giornalista Rai Giorgia Cardinaletti, volto noto del Tg1.
Una cinquina di qualità, una vincitrice che convince
La competizione è stata serrata, e la qualità dei titoli in gara ha reso l’edizione particolarmente sentita. Oltre a Marasco e Stassi, nella cinquina finalista figuravano anche:
- Monica Pareschi con Inverness (Polidoro), terza classificata con 58 voti
- Alberto Prunetti con Troncamacchioni (Feltrinelli), quarto con 36 voti
- Marco Belpoliti con Nord Nord (Einaudi), quinto con 19 voti
Ma è stata la penna raffinata di Wanda Marasco ad avere la meglio, grazie a una narrazione che affonda le radici nella storia spesso dimenticata di Ferdinando Palasciano, medico partenopeo di fine Ottocento, noto per le sue battaglie e innovazioni nel campo medico e sociale.
Il romanzo
Intreccia la vita dell’uomo con quella della moglie, Olga Pavlova Vavilova, creando un racconto ricco, intenso e storico, in cui la dimensione privata si fonde con la grande Storia.
Un lavoro che ha colpito nel profondo i lettori della Giuria popolare, composta da 300 membri (di cui 282 hanno votato), e che ha permesso a Marasco di portare a casa l’ambita "vera da pozzo", simbolo del Campiello.