«Levanto, ecco tutti i difetti che stanno cancellando i pregi»

Preg.mo dott. Lussana, da quando io e mia moglie siamo in pensione amiamo passare i mesi di luglio e agosto a Levanto graziosa cittadina dove abbiamo un piccolo sito; cittadina che, se bene amministrata e curata, sarebbe una fonte di ricchezza notevole. La ricchezza la portano i turisti che però da anni diminuiscono in forte numero. Perché? A Levanto la vita è più cara di Genova; le donne dicono che nei negozi alimentari vi è una certa carenza di igiene. Chiedi in affitto un appartamento ti sparano cifre incredibili; i posteggi pochi e veramente cari. Vai al ristorante con la moglie e per una buona cena - ma nella più assoluta norma - ti presentano un conto di 120/130 (fanno ancora pagare il coperto 2/3 euro a persona). Chiedi la provenienza del pesce e ti dicono «pescato in mare». I pesci si dividono in 3 categorie: pescato in mare, surgelato, e pescato in acquacoltura e decongelato. Il pesce di allevamento vive numeroso in spazi ristretti per cui gli allevatori mettono nel cibo antibiotici per evitare che si ammalino: il pesce è ottimo, niente da dire, ma per chi è allergico agli antibiotici, può creare qualche problemino. Vi è inoltre una notevole differenza di prezzo per cui, io penso, che chi di dovere dovrebbe imporre ai ristoranti di indicare la provenienza del pesce offerto e relativo prezzo!
Altro macroscopico errore chiudere l’ospedale, che funzionava molto bene specie nella chirurgia generale, essendo anche l’unico valido presidio medico da Sestri Levante alla Spezia. Negativo il continuo disturbo in spiaggia: in una mattinata ho avuto 3 offerte di massaggi da parte di cinesine e ben 5 extracomunitari, l’ultimo che vendeva libri di una insistenza e maleducazione unica tanto che ho dovuto far intervenire il bagnino! In paese dicono che alla Vallesanta stanno costruendo molto per numerosi negozi; le malelingue dicono che staranno un bel po’ sfitti e poi piano piano si trasformeranno in mini alloggi per turisti - ammesso che vengano! A chi giova tutto ciò? Alla foce del torrente Ghiararo si posteggiano, pericolosamente, decine di auto e sotto l’arco di un ponte ho visto posteggiata una roulotte; mai visto controlli! Altro brutto vezzo sono le passeggiate in bici - anche di adulti - sui marciapiedi. Sulla passeggiata a mare vi è una corsia - delimitata da una linea blu - che «dovrebbe» essere limitata ai soli pedoni: una mattina stavo appoggiato al parapetto quando vengo urtato violentemente da un ciclista che marciava telefonando; alla mia vibrata protesta il tizio si è fermato urlando che lui passava in bicicletta perché non vedeva nessun divieto di transito per biciclette e che se non mi andava bene di cambiare luogo di vacanza. Possibile che costi tanto indicare chiaramente che quella striscia di strada è riservata ai soli pedoni? O dovrà scapparvi qualche grave incidente? Per noi non residenti vi è inoltre una tassa «particolare». L’Acam Acqua di La Spezia ci fa pagare l’acqua che non consumiamo in quanto i nostri siti restano chiusi 10 mesi. In una lettera da voi pubblicata un altro lettore chiedeva pubblicamente e cortesemente l’intervento del Prefetto, della Magistratura e del Sindaco della Spezia per fare cessare questo inaudito sopruso. Sono passati molti mesi da quella pubblicazione e tutto è come prima. Ho qui da pagare una bolletta di 45 euro per acqua che non ho consumato. Ora mi sono stancato di aspettare e continuare a pagare all’Acam - di chiara estrazione finanziaria di sinistra - acqua che non consumo.
Ho scritto una copiosa relazione sulla situazione e l’ho fatta leggere a un vecchio caro amico - senatore della repubblica - che mi ha assicurato che dopo che avrò aspettato un massimo di 4 mesi per avere per tutti noi il rimborso dall’Acam di quanto indebitamente fattoci pagare - consegnerà personalmente nelle mani del Capo dello Stato questa mia relazione.

Ho perso da tempo fiducia nella magistratura ma speravo che per una forma di incredibile sopruso la magistratura spezzina sarebbe efficacemente intervenuta. Mi sono sbagliato e confermo la mia sfiducia!
Vivissimi complimenti a lei per le pagine liguri de «il Giornale» sempre attente, chiare, oneste il meglio possibile.

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