Le lezioni in corridoio finiscono alla Camera

L’ufficio scolastico regionale non ha preso ancora nessun provvedimento. Ma a condannare la protesta anti Berlusconi della maestra dell’istituto Montessori di San Giuliano ci pensa la politica. La parlamentare del Pdl Paola Frassinetti ha infatti presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini per fare chiarezza su quanto accaduto. E soprattutto per non far passare sotto silenzio l’insolita protesta che, per criticare il premier, ha tirato in ballo dei bambini di prima elementare. I piccoli alunni, in tutto una ventina, non hanno potuto entrare in aula né sedersi dietro ai loro banchi, ma sono stati costretti a far lezione in corridoio e poi in palestra, seduti per terra sul pavimento gelido. Attoniti i genitori, furente la preside.
«Il gesto dell’insegnante è molto grave - scrive nel testo dell’interrogazione Paola Frassinetti - in quanto ha coinvolto bambini che, per circa due ore, sono stati costretti a subire una condizione di inaccettabile disagio».
Nel documento si chiede quindi «se il ministro interrogato sia a conoscenza dell’episodio» e si sollecitano «opportune verifiche del caso» chiedendo «quali misure intenda adottare il ministero al fine di scongiurare il ripetersi di tali episodi nelle scuole».
La maestra che ha inscenato la protesta in corridoio, rifiutandosi di entrare in aula, ha spiegato di voler «difendere la propria dignità professionale» e di voler esprimere liberamente la sua posizione contro le dichiarazioni di Berlusconi sulle condizioni della scuola pubblica. Peccato che nel farlo abbia coinvolto degli alunni innocenti, privandoli di un diritto: quello di utilizzare la propria aula. Il direttore dell’ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio ha chiesto una relazione dell’accaduto alla preside della scuola elementare, Fiorella Avvallone. Ed ha già espresso un giudizio sull’episodio in stile sessantottino: «è inaccettabile che dei bambini vengano messi in tale situazione di disagio». Colosio ha anche richiamato i docenti a svolgere il propri ruolo di esempio, di guida e di insegnamento ai bambini.

«Un conto è il loro ruolo - ha spiegato - un altro conto è la propria opinione personale, che è assolutamente libera». La preside dell’istituto sta valutando il da farsi e assicura di seguire tutte le procedure. L’insegnante rischia la sospensione.

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