Via libera alla Consulta per gli immigrati

C’è il «visto» da parte dei consoli delle principali comunità straniere di Milano sulla «Consulta per l’immigrazione», organismo stabile di concertazione e indirizzo in tema di politiche per l’integrazione, già inserito nei piani del sindaco Letizia Moratti. Ieri a Palazzo Marino la commissione congiunta Politiche Sociali-Pari Opportunità ha ricevuto i rappresentanti diplomatici di Cina, Lettonia, Egitto, Messico, Perù, Cile e Ecuador. Dall’incontro, pensato dai promotori Aldo Brandirali (Fi) e Patrizia Quartieri (Prc), è emersa una comunione di intenti sulla costituzione della Consulta nel più breve tempo possibile. Ancora da definire le modalità di elezione e quindi il grado di rappresentatività della stessa. Da un lato i Paesi che (come Egitto e Perù) pensano a un modello tipo «associazione di consoli» che lavori in parallelo alle istituzioni cittadine, dall’altro chi (il Dragone in primo luogo) vorrebbe invece l’elezione, all’interno dei gruppi residenti a Milano, di delegati autorizzati a prendere parte alle sedute del Consiglio comunale.
Il vertice è servito comunque a focalizzare l’attenzione degli amministratori sui problemi ritenuti prioritari dalle singole etnie. Dal caso dei grossisti di Chinatown (d’accordo a trasferirsi all’unisono, ma in cambio di una buonuscita) all’inserimento sociale dei giovani «latinos», dall’insegnamento dell’arabo anche nelle scuole pubbliche ai ricongiungimenti familiari.

E, per tutti, la necessità di semplificare le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno. Soddisfatti i presidenti delle Commissioni per «un primo, importante, punto di contatto con i portavoce di alcune (sono 102 in totale, ndr) tra le più popolose comunità straniere di Milano».

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