Niente deroghe: entro il 30 giugno chi detiene libretti bancari o postali al portatore con un credito superiore a 12.500 euro dovrà recarsi in banca e prelevare la somma eccedente o convertire il libretto in nominativo. Chi non lo farà dovrà pagare una sanzione amministrativa pari al 20% della somma per una giacenza di 250mila euro. Oltre questa soglia, le sanzioni oscilleranno dal 20 al 40 per cento. Il totale dei «libretti a rischio», secondo le stime dal ministero dell'Economia dello scorso gennaio, sfiorava quota 3.700. Cifre confermate la scorsa settimana dall'Abi. Difficile, invece, valutare quale sia la somma complessiva ancora depositata sui libretti al portatore circolanti. Ad inizio anno, il presidente dell'Adusbef Elio Lannutti aveva affermato che si trattava di oltre 2 miliardi di euro sugli 80 depositati da oltre 12 milioni di risparmiatori. Le soluzioni, per i detentori di libretti, restano tre: recarsi in banca o alla posta, prelevare l'intera somma ed estinguere il libretto; prelevare parte della somma depositata, fino alla soglia consentita dei 12.500 euro o convertire il proprio libretto al portatore in un libretto nominativo, che consente piena libertà di deposito. È possibile anche un quarto caso: chi dispone di una giacenza di pochissimo inferiore alla soglia tollerata (ipoteticamente 12.499 euro), con l'accredito degli interessi e la relativa scrittura degli stessi sul libretto rischierebbe, nei prossimi mesi, di superare la soglia massima tollerata.
L'unico modo per evitare le sanzioni, in casi come questi, sarà ritirare gli interessi in contanti, senza farli annotare sul libretto. Nei casi contrari, le sanzioni stabilite verranno applicate alla prima occasione in cui il possessore del libretto si presenterà allo sportello per fare una operazione dopo il 30 giugno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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