Libri gialli come il sole e neri come i delitti

I casi da risolvere in vacanza: dai big come Grisham ai sorprendenti Kestrel e Bouchard. Fra gli italiani ecco Barbato e Vichi

Libri gialli come il sole e neri come i delitti

A ogni inizio estate facciamo il punto sui libri di genere giallo-noir, che sembrano sempre aumentare, come i gradi percepiti. Guardate le pile in libreria. Fate caso a come ogni editore spinga i suoi con ogni mezzo. Date un'occhiata alle classifiche. Non è un caso se i big di tutto il mondo escono adesso, perlomeno nell'emisfero boreale. Prendete John Grisham, lo scrittore del legal-thriller per eccellenza. Il suo Gli avversari (Mondadori, pagg. 300, euro 22,50, trad. di Luca Fusari e Sara Prencipe) è in realtà una raccolta di tre racconti lunghi. Nel primo, un ex avvocato truffatore vuole tornare dalla famiglia dopo la fuga. Nel secondo, un giovane condannato a morte riceve una visita sconvolgente. Nel terzo, due fratelli coltelli (avvocati, ça va sans dire) devono trovare un accordo rocambolesco.

Segue il fenomeno Glenn Cooper, con un thriller di 360 pagine, parzialmente retrodatato nella Spagna del 1943. La quarta profezia (Edizioni Nord, euro 20, trad. di Barbara Ronca) rimette in campo la figura di Cal Donovan, professore ad Harvard, amico del Pontefice e suo consulente, con accesso illimitato all'Archivio segreto del Vaticano. Ovviamente il Papa è in pericolo.

Tra gli autori di rilievo, ma classici, segnaliamo una nuova uscita di Georges Simenon, Le sorelle Lacroix (Adelphi, pagg. 172, euro 18, trad. di Federica e Lorenza Di Lella). Una famiglia intrisa di odio e di veleni, una cupa atmosfera di vendetta, il fascino dell'orrido nelle relazioni umane più strette.

Ma veniamo ad autori meno conosciuti e tuttavia degni di attenzione. Isole di sangue di James Kestrel (Bompiani, pagg. 420, euro 19, trad. di Alfredo Colitto) è ambientato a Honolulu nel 1941. Manca poco all'attacco giapponese a Pearl Harbor, e il detective John McGrady, un vero duro, deve condurre un'indagine. Gli toccherà, fra le altre cose, avere a che fare con l'esercito giapponese, esperienza poco piacevole per un americano.

Questi detective sono per la maggior parte rudi, taciturni e solitari. Per esempio Jim Brindle, inventato dallo scrittore inglese Benjamin Myers. Blu come te (Bollati Boringhieri, pagg. 396, euro 17,50, trad. di Tommaso Pincio) si svolge in un paese gelato dello Yorkshire. Insieme a un giornalista locale, l'investigatore va alla ricerca di una ragazza scomparsa. La troveranno? E se sì, in quali condizioni? Non possiamo dirvelo, uno dei dogmi ineludibili nel parlare di romanzi gialli e noir è che non si può dire quasi niente della trama. Però potete star sicuri che quel villaggio è pieni di segreti classicamente inconfessabili.

Uscendo dalla scrittura anglofona c'imbattiamo in qualcosa di un po' diverso, un po' fuori dai cliché della letteratura di genere, e cioè nella canadese Roxanne Bouchard e nel suo Eravamo il sale del mare (edizioni e/o, pagg. 288, euro 18, trad. di Alberto Bracci Testasecca). Qui il poliziotto, Joaquin Moralés, è di origine messicana e perlomeno non è malmostoso, anche perché ad esserlo è già la sua capa, tale Marlène Forest. Teatro della vicenda è un paesino costiero nella regione della Gaspésie, dove si estende vastissimo l'estuario del fiume San Lorenzo. Naturalmente c'è un cadavere, in questo caso ripescato dal mare, impigliato in una rete da pesca.

Veniamo ora a qualche autore italiano. Da segnalare l'ottima Paola Barbato, ben nota da anni ai cultori del genere. Cresciuta alla scuola di Stephen King, anche il questo romanzo, La cattiva strada (Piemme, pagg. 310, euro 19,90) mette in scena l'inquietudine che si cela anche in luoghi apparentemente innocui, come un'autostrada, facendone lo scenario di un inseguimento mortale.

Quanto agli esordi, è molto interessante La condanna dei viventi, di Marco De Franchi (Longanesi, pagg. 564, euro 18,60). L'autore conosce la materia, essendo stato commissario capo di Polizia, in un ufficio investigativo italiano che richiama l'Fbi. La storia: due bambini identici, che potrebbero essere gemelli, vivono lontani l'uno dall'altro. Uno dei due scompare. Per ritrovarlo si mobilitano Valentina Medici, giovane commissario del Servizio centrale operativo, e il suo alleato Fabio Costa, poliziotto dal discutibile passato.

Eccoci poi al ritorno del commissario Bordelli, del fiorentino Marco Vichi. Il personaggio è apparso per la prima volta circa vent'anni fa. Oggi, in Non tutto è perduto (Guanda, pagg. 456, euro 19), il protagonista ormai in pensione decide di riaprire le indagini su un caso del 1947, l'omicidio del figlio di un fascista.

Dallo stesso editore troviamo Gian Andrea Cerone, il quale si affaccia all'ambito del poliziesco ponendo un commissario, un ispettore e una agente dalle forme generose della Questura di Milano sulle tracce di un serial killer di donne proprio mentre il Covid comincia a diffondersi. Il suo lavoro s'intitola Le notti senza sonno (Guanda, pagg. 576, euro 19).

Qui (per quanto non sia strettamente il caso di Cerone) si deve però aprire una parentesi. Bisogna considerare che molte delle storie che arrivano adesso in libreria o sui nostri tablet erano state ideate prima del virus. Un'opera può avere una gestazione di anni. Questo ha costretto ogni autore che parlasse del tempo presente a riadattarsi agli eventi. Lo stesso è accaduto, e sta tuttora accadendo, a causa della guerra in Europa. E tuttavia ci sono casi in cui è impossibile ritoccare una vicenda senza snaturarla. Così si giustifica l'apparizione di un disclaimer, come quello di Francesco Recami, il quale tiene a precisare che gli oligarchi russi da lui descritti nel suo libro appena uscito appaiono così come potevano essere percepiti prima dell'invasione. Eccesso di scrupolo, la circostanza gli sarebbe comunque stata perdonata. Il romanzo di Recami, I killer non vanno in pensione (Sellerio, pagg. 592, euro 16) si distingue dagli altri per originalità e senso dell'ironia. Il protagonista, Walter Galati, è un impiegato dell'Inps di Treviso, un omino vessato da moglie e colleghi, un grigio antieroe, un perdente. Ma ha una doppia personalità; è sempre stato un killer molto organizzato. Senonché, è ormai all'ultima missione, quella che potrebbe rivelarglisi fatale.

Suspense e colpi di scena si alternano a una descrizione farsesca della società, a una caricatura del nostro tempo, con presagi di Apocalisse e cambi di scenario, dal Nordest d'Italia a Procida, a una costa Adriatica che qualcuno vorrebbe trasformare in una specie di Las Vegas, ma resta irrimediabilmente (e per fortuna) italiana.

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