Cultura e Spettacoli

Con «Licenza di uccidere» James Bond affascinò l’Italia

In edicola da oggi a 5,90 euro il romanzo di Ian Fleming da cui fu tratto il celebre film

Maurizio Cabona

Con Agente 007, licenza di uccidere di Terence Young, girato ai Caraibi nel 1962, l’Italia scopriva James Bond; il romanzo da cui il film era tratto, Il dottor No di Ian Fleming (1958), da noi sarebbe uscito solo nel 1965. Ed è nella traduzione di allora, di Carlo Borelli, che da oggi il romanzo torna in edicola a 5,90 euro con un titolo derivato da quello del film: Licenza di uccidere. Il fascino di un libro straniero si conserva soprattutto se c’è sincronia (o quasi) fra autore e traduttore. Se, oltre a cambiare titolo, il romanzo avesse cambiato traduzione, il lessico di Fleming sarebbe stato ricondotto al politicamente corretto.
Le differenze di trama fra romanzo e film Licenza di uccidere, che racconta l’azione di disturbo dei primi lanci missilistici americani condotta da un’isoletta caraibica, concernono specialmente il finale: l’apocalisse paranucleare c’è solo nel film. Ci sono però anche alcuni notevoli dettagli divergenti.
Il pubblico del film ricorda Ursula Andress uscire dal mare con un bikini bianco e la cintura per il coltello. Nel romanzo il suo personaggio (Honey) indossa solo la cintura per il coltello. Nel film, il volto della Andress è perfetto, mentre nel romanzo il volto di Honey è deturpato da una frattura al naso, che è schiacciato come quello di un pugile. Il pubblico del film ricorda altresì il sudore freddo di Sean Connery quando, a letto e per una volta da solo, si sente camminare addosso un grosso ragno: nel romanzo è un millepiedi, ma anch’esso velenoso, probabilmente una scolopendra.
La «vedova nera» del film esiste però anche nel romanzo e serve sempre per uccidere, ma è in un’altra parte del romanzo, precisamente in quella dove Honey racconta che proprio con un ragno nel letto ha ucciso il bianco che, cercando di violentarla, le aveva rotto il naso. Ciò non toglie che Honey sogni di trasferirsi a New York per fare la «squillo». Per il resto, Licenza di uccidere (romanzo) offre dati sul nemico del momento di Bond taciuti dal film.
Interpretato nel film da Joseph Wiseman, il dottor No viene presentato da Fleming come un cino-tedesco, insolita miscela che unisce stirpi che si erano scontrate con gli anglosassoni, protesi verso il dominio mondiale. In un fautore dell’Impero britannico e nello stesso tempo autore popolare come Fleming era coerente opporre un assassino cattivo e straniero all’assassino (il doppio zero gli dà appunto la licenza di uccidere) buono e britannico.
Quando Bond rischierà di essere a sua volta assassinato, sulla spiaggia dove ha incontrato Honey, il crepitio della mitragliatrice pesante della milizia del dottor No gli ricorda l’ultima volta in cui ha sentito quel particolare rumore: durante la battaglia delle Ardenne (1944). Il dettaglio però manca nel film, se non altro perché Bond - nel 1962 impersonato dal trentaduenne Sean Connery - non avrebbe potuto essere al fronte in Francia a quattordici anni.
Anche del dottor No il romanzo ci dice più del film.

Figlio di un missionario tedesco e una cinese di buona famiglia, si era trasferito dalla Cina negli Stati Uniti, aveva partecipato alle lotte fra bande criminali e ne era uscito abbastanza ricco per acquistare nel 1942 l’isola caraibica dove si svolge al vicenda ed estrarne guano, sterco di uccello usato come fertilizzante, il cui prezzo era salito con la guerra. Poi il suo personale angolo di mondo era stato turbato da un invadente gruppo naturalista americano, deciso a proteggere la Spatola Rosata, uccello in estinzione!

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