
Tra le proteste, le assemblee e i piccoli cortei organizzati negli istituti scolastici alla vigilia dello sciopero generale indetto per oggi a sostegno della Global Sumud Flotilla, spicca la soluzione trovata, dal liceo scientifico "Piero Bottoni". Preside, docenti e studenti si sono infatti riuniti all'ingresso, ritardando di un'ora l'inizio delle lezioni, per confrontarsi sulla situazione a Gaza, in Palestina e sulla Global Sumud Flotilla, e poi sono entrati nelle classi. "È stato un modo equilibrato per affrontare temi di cui comunque parlano tutti i ragazzi, e i social - ha detto la dirigente del noto liceo, Giovanna Mezzatesta - e sui quali i giovanissimi hanno un estremo bisogno di strumenti e di esercitare un pensiero critico". Così è stata indetta una sorta di riunione all'aperto di "educazione civica", che peraltro ha scongiurato ipotesi di picchettaggio, e alla fine i ragazzi sono entrati alla seconda ora, senza perdere la giornata. "Chi ha voluto ha continuato a parlarne con i propri insegnanti dalla seconda ora - ha aggiunto la preside - ma molti hanno semplicemente proseguito con il programma di studi".
In merito poi alle eventuali assenze di oggi per lo sciopero generale - dove parteciperà una folta delegazione del "Bottoni" - una nota giunta ai genitori degli alunni ha segnalato che la dirigente parteciperà allo sciopero e che anche altri insegnanti potrebbero essere assenti. Sempre ieri un gruppo di studenti del Bottoni si è recato al mini-flashmob di una scuola primaria vicina, la Rinnovata Pizzigoni, dove i bambini da giorni fanno "barchette" per sostenere in modo ideale la "Flotilla".