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Il picco della tristezza si raggiunge a 50 anni

Esiste un’economia della felicità che è stata oggetto di studio dell’economista inglese David Blanchflower che ha dimostrato che il picco della tristezza si raggiunge in intorno ai cinquant’anni per poi arretrare

Il picco della tristezza si raggiunge a 50 anni

L' intensità della tristezza, del disagio, della malinconia dipende dall'età che si ha.

Ci sono fasi della propria esistenza in ciò la tristezza è più acuta rispetto ad altre. Questo malessere che provoca inevitabilmente disagio è un fenomeno molto diffuso e si attenua all'età di cinquant'anni. È ciò che ha dichiarato a Le Figaro l’economista inglese David Blanchflower. Docente all' università americana di Dartmouth, Blanchflower è stato membro della Bank of England e attualmente è diventato specialista in “economia della felicità”.

Dopo i cinquant'anni la vita cambia e migliora. Lo sostiene con dati alla mano l'economista inglese che ha dedicato all' economia della felicità due studi accurati e approfonditi. In essi lo studioso inglese ha dimostrato che il disagio è legato agli anni della persona. Il massimo della tristezza si tocca intorno ai 50 anni, poi con l’avanzare dell’età viene mitigata. Blanchflower ha delineato un paradigma della felicità. Ha infatti ipotizzato l’esistenza di una curva a «u» del benessere in funzione dell’età. In Francia il picco più alto del malessere esistenziale si fa sentire intorno ai 50 anni, un po' più tardi rispetto alla media (47,2 anni) registrata nei paesi sviluppati e 48,2 anni nelle economie in via di sviluppo, secondo quanto ha riportato Le Figaro.

Lo studio di Blanchflower ha alla base centinaia di dati raccolti e analizzati accuratamente. Essi riguardano la sensazione di disagio che può manifestarsi sotto forma di disperazione, ansia, solitudine, fobie, insonnia, sensazione di fallimento. Le analisi dei suddetti dati hanno coinvolto dozzine di paesi europei. Dai risultati emersi lo studioso inglese dell’economia della felicità si è reso conto che esiste una vera e propria “curva del disagio”. Il picco di tristezza lo si registra in prossimità dei cinquant'anni per poi involvere.

A suo dire questo fenomeno si registra in tutto il mondo, non solo in Europa. Tutto ciò è stato infatti riscontrato in 132 paesi di livello di sviluppo differenti. Blanchflower al riguardo sostiene che il suo non è "un mito" perché ci sono prove che dimostrano effettivamente la presenza di adulti maturi che soffrono di un malessere esistenziale. Questo malessere riguarda soprattutto le persone con un basso livello di istruzione. Ciò è particolarmente evidente negli Stati Uniti, che hanno visto un rapido aumento delle morti per disperazione, overdose e suicido.

Un fenomeno allarmante è questo ed è stato la conseguenza della penosa crisi finanziaria del 2008 e dalla recessione che ne è seguita.

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