Dalla Liguria un «no» bipartisan alla giornata dei pedofili in rete

C’è anche una petizione al Parlamento europeo per oscurare i siti violenti

Gianni Plinio questa volta spera di ottenere l’unanimità. Il capogruppo di An chiede che nel prossimo consiglio regionale venga presa una dura posizione di condanna del «Boy Love Day», la giornata dell’orgoglio pedofilo organizzata su Internet per il 23 giugno. Una provocazione, ma non solo. Un reato commesso con arroganza, che necessita di una reazione del mondo intero. E Plinio chiede a tutti i colleghi, al di là delle differenze politiche, un’unità di intenti contro la «sfacciata e proterva lobby dei pedofili».
L’ordine del giorno di An chiede che anche la Regione Liguria segua l’esempio della Toscana, della Provincia di Roma, del Comune di Bologna, e di altre istituzioni che hanno affermato la netta condanna della giornata dell’orgoglio pedofilo in programma su Internet. L’intento assolutamente non politico dell’iniziativa è confermato dallo stesso Plinio quando sottolinea come sia «necessario dare attuazione alla nuova normativa sulla pedofilia e sulla pedopornografia varata dal precedente governo di centrodestra» e condivide «anche la richiesta del ministro Rosy Bindi di introdurre la sanzione penale dell’istigazione alla pedofilia». Oltre all’ordine del giorno, il gruppo regionale di An chiede ai cittadini di dare forza a una «petizione popolare al Parlamento di Strasburgo con la quale sollecitiamo l’individuazione e l’oscuramento immediato di tutti i siti pedofili sul territorio dell’Unione Europea e che le violenze sui minori siano dichiarate crimini contro l’umanità». Per sottoscrivere questa petizione, i cittadini possono andare sul sito www.gruppoanregioneliguria.it e aderire all’iniziativa.
Un’invocazione, quella rilanciata da Plinio, che si oppone al tentativo di far considerare la pedofilia, in fondo, come una preferenza sessuale. Un concetto peraltro già espresso con chiarezza da monsignor Angelo Bagnasco quando, parlando della legge sui Dico, venne frainteso ed esplose la polemica poi sfociata nelle ripetute minacce di morte nei suoi confronti. Il testo proposta da An è chiarissimo e non dovrebbe generare dubbi di sorta.

Per questo il capogruppo crede si possa arrivare ad un’approvazione all’unanimità che consenta anche di «sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere questa battaglia di civiltà per la tutela dei bambini di tutto il mondo, mettendoli al riparo dall’orrore degli abusi e delle violenze e dalle criminali attenzioni».

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