In Liguria sopravvive la tassa sulla farmacia

Risolto, almeno a giudicare dall’azzeramento dei colpi, il problema dei furti con «spaccata» (in realtà ieri pomeriggio c’è stata una rapina in una farmacia del centro dopo un bandito si è fatto consegnare 700 euro dalla commessa), i farmacisti guardano al nuovo anno con le solite, «altre» preoccupazioni. Alcune delle quali regalate dalla politica. Non ancora del tutto digerita la liberalizzazione della vendita dei prodotti da banco nei supermercati, che in Liguria significa soprattutto nelle Coop, i farmacisti si trovano proprio in questi giorni alle prese con la grana dei ticket regalati agli italiani dalla prima finanziaria del governo Prodi. Quelli che hanno mandato già in tilt tutti i computer degli ospedali, per capirsi. E che stanno provocando notevoli disagi anche sulle ricette.
Ma c’è anche una vecchia questione che la Regione Liguria si guarda bene dal risolvere, come invece hanno fatto altre regioni italiane. E riguarda la tassa sulla «gestione provvisoria delle farmacie», prevista dal testo unico delle leggi sanitarie, ma applicata appunto dalle singole regioni.

In molte altre zone d’Italia la gabella non è stata più richiesta, qui invece è sempre attiva e va anche pagata entro il 31 gennaio. L’assurdità della norma è poi nel metro usato per applicarla. Infatti la tabella che indica l’entità della tassa non fa riferimento alla dimensione della farmacia, o magari al numero (...).

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