Mondo

L'impresa italiana cerca spazio e affari in un Maghreb in fiamme

Diplomazia al lavoro. Ambasciatori e industriali a confronto in un convegno a Milano organizzato dalla Camera di commercio ItalAfrica centrale. «C'è instabilità, ma non meritiamo di essere estromessi»

La guerra di Libia, le turbolenze di Tunisia e Egitto, i fermenti del Marocco. Il Maghreb è in fiamme. «Le conseguenze delle instabilità della zona - dice Alfredo Cestari, presidente della Camera di commercio ItalAfrica centrale - stanno incidendo sul processo di sviluppo di quel continente, modificando i rapporti di forza politico-imprenditoriali di quella parte dell'Africa con il resto del Mondo». Da un anno le scenario è completamente cambiato. Problemi anche per la cooperazione europea ed italiana, «che non trova più l'antico favore e la tradizionale condivisione di governi e di popolazioni che continuano a condannare ogni forma di intervento militare straniero».
Diventa quindi «urgente» ricucire il rapporto diplomatico-istituzionale con l'Africa. «É l'unica strada per cercare di assicurare, al nostro sistema imprenditoriale, buoni margini di penetrazione in mercati che restano dalle straordinarie potenzialità», spiega Cestari. E questo è l'obbiettivo del convegno organizzato dalla Canera di commercio: «L'altra Africa: il continente delle opportunità. Economia e sviluppo». La manifestazione, patrocinata dalla Provincia di Milano e dalla Regione Lombardia, si svolgerà nella Sala Affreschi di Palazzo Isimbardi della Provincia il 29 giugno e nella sede meneghina di ItalAfrica Centrale il 30 giugno.
«Metteremo in contatto - racconta Cestari - ministri ed ambasciatori africani con il sistema governativo ed imprenditoriale italiano perché si possa ipotizzare una strada condivisa di ripresa proficua dei rapporti. Il sistema imprenditoriale italiano, da sempre costruttore di sviluppo in Africa, non merita oggi di essere estromesso dai prossimi percorsi di radicamento che altri Stati stanno velocemente disegnando». Alle imprese costrette alla fuga dalla Libia vanno infatti sommate quelle che oggi, in parti sempre più vaste d'Africa, trovano spropositate difficoltà nel mantenere inalterate le quote di mercato acquisite in anni di duri sacrifici. «Il danno subito dall'intero sistema-italia è già enorme: con il nostro convegno cercheremo di individuare la strada per porre un argine».
All'incontro, che si aprirà con l'intervento del Presidente della Provincia Guido Podestà, saranno inoltre illustrati i programmi comunitari Pro Invest per lo sviluppo dei Paesi ACP per il settore privato.

Parteciperanno, tra gli altri, il sottosegretario alle Infrastrutture Mario Mantovani, il presidente di Fiera Milano Michele Perini, gli ambasciatori d'Uganda, Kenya, Gabon, Sao Tomè e Principe, i consoli di Tanzania, Camerun, Repubblica Democratica del Congo e i rappresentanti di diversi organismi economici africani.

Commenti