Roma - Nella media del 2008 l’inflazione si è attestata al 3,3%, il livello più alto degli ultimi 12 anni. L’effetto del trascinamento dell’inflazione sul 2009, ossia il dato acquisito per l’anno in corso nell’ipotesi che i prezzi rimangano stabili al livello di dicembre 2008, è pari allo 0,2%. Un livello molto basso, che risente della forte flessione dell’inflazione nel corso degli ultimi mesi dopo una fase al rialzo.
Inflazione da record L’indice Nic dei prezzi al consumo, secondo le stime definitive diffuse oggi da Istat, ha registrato nel 2008 un aumento del 3,3%, rispetto al +1,8% del 2007, facendo registrare il livello massimo dal 1996 quando fu del 4%. Nel mese di dicembre l’indice Nic è calato dello 0,1% su mese ed è salito del 2,2% su anno (in novembre -0,4%, +2,7%). L’effetto di trascinamento al 2009 ammonta a 2 decimi di punto percentuale. L’indice armonizzato Ipca ha segnato in dicembre una variazione di -0,1% su mese e +2,4% su anno (dal -0,2%, +2,3% della stima preliminare). A novembre l’indice era sceso dello 0,5% su ottobre ed era salito del 2,7%. La media annua dell’indice Ipca si attesta a +3,5%.
Frena la spesa di tutti i giorni Brusca frenata dei prezzi dei prodotti che compongono la spesa di tutti i giorni. Per i prodotti acquistati con maggiore frequenza l’Istat a dicembre registra un calo mensile i prezzi dello 0,6% che si riflette in una crescita annua del 2,1% in sensibile rallentamento rispetto a novembre, quando era risultata pari al 3,2%. I prezzi dei prodotti a media frequenza di acquisto aumentano dello 0,2% rispetto al mese precedente, con un incremento annuo del 2,7%. Rimangono invece stabili rispetto a novembre i prezzi dei prodotti a bassa frequenza di acquisto, che su base annua risultano, anche a dicembre, cresciuti dell’1,5%.
Consumatori: "Dati sottostimati" Il dato sull’inflazione 2008 al 3,3% è fortemente sottostimato", affermano Adusbef e Federconsumatori, secondo cui "tale tasso si attesta in realtà al 5,9%". Le associazioni parlano di situazione "disastrosa per le famiglie italiane che hanno subito una riduzione del potere di acquisto di 1.800 euro annui. In assenza di una seria ed efficace manovra, che non si limiti alle misure caritatevoli adottate finora - aggiungono - il 2009 sarà un anno ancora peggiore di quello che si è appena concluso". Secondo le stime dei consumatori, "il tasso di inflazione, per il 2009, si attesterà attorno all’1,7%, con un’ulteriore perdita del potere di acquisto di 510 euro annui".
"Anzichè andare avanti a voti di fiducia e manovre del tutto marginali - affermano le associazioni - si dovrebbe arrivare, con il più alto consenso possibile tra maggioranza e opposizione e con il confronto delle parti sociali, ad alcune manovre fondamentali: garantire il reddito per gli eventuali espulsi dal ciclo produttivo; defiscalizzare esclusivamente per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati, 1.200 euro annui; stabilire una moratoria sui prezzi concordata e controllata da tutte le parti istituzionali e sociali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.