Istanbul - Come un anno fa a Lisbona, un'altro esordio amaro per l'Inter in Europa. La squadra di Mancini si arrende a Istanbul ai furibondi turco-brasiliani del Fenerbahce e già si vede costretta a ragionare da inseguitrice nel girone 'facile' che la vede favorita. C'era chi se lo aspettava, non tanto per la consueta dose di pazzia dell'Inter o perché la squadra è apparsa ancora in ritardo di condizione nell'inizio di campionato. I timori venivano dalla situazione d'emergenza, per squalifiche e infortuni.
Pesantemente rimaneggiata, era un Inter 'a rischio', ma il peggio non è venuto dai rincalzi, è venuto dagli altri, quelli che avrebbero dovuto dare corpo e spessore alla squadra. Sono mancati in troppi, quasi tutti dal centrocampo in su, mentre in difesa ha fatto gigantesche parate Julio Cesar e si sono comportati dignitosamente gli altri, con la sola eccezione di Maxwell, colpevole sul gol del Fenerbahche. In attacco, da assolvere Ibrahimovic che pur non avendo impensierito il portiere turco si è dato un gran da fare su tutto il fronte. Bravo Zico, che ha indovinato uomini e tattica. Bravi i suoi, con una menzione speciale per il sempreverde Roberto Carlos, (che evidentemente aveva ancora qualche soddisfazione da togliersi nei confronti dell'Inter), per Deivid e Alex. Mancini non aveva alternative, e la formazione non poteva essere che quella annunciata. Nel Fenerfahce, Zico ha collocato Deniz davanti alla difesa, a fare da cerniera fra reparto arretrato e centrocampo. Unica punta Kezman, supportato da Alex ma soprattutto da Deivid. I due svariavano per tutta la trequarti, togliendo punti di riferimento alla difesa nerazzurra. Difesa che peraltro, se l'é cavata per quasi tutto il primo tempo, reggendo bene l'urto sulle fasce portato da Roberto Carlos, Aurelio ed Alex. Buon esordio assoluto in una gara ufficiale per Nelson Rivas, e discreto anche Samuel.
Ma era il centrocampo che non andava: contratto davanti ai difensori, scollegato dalle due punte (costrette così a stare a stare sempre più arretrate), debolissimo sulle fasce con Stankovic e Solari. L'Inter ha collezionato una manciata di corner, un paio di falli su Suazo in tentativo di contropiede, e una sola dignitosa conclusione al 39', con un rasoterra di Suazo su appoggio di Ibra. Ben altro il peso del Fenerbahche, che senza fare niente di eccelso ha esercitato quasi ininterrottamente il dominio del centrocampo, arrivando, bene o male, alla conclusione 12 volte contro le tre dell'Inter nel primo tempo. Al 10', deviazione in volo di Julio Cesar sopra la traversa, a sventare una girata di testa di Deivid. Una parata su Roberto Carlos al 20' e ancora, al 26', un gran pericolo portato dall'ex madridista con una palla che taglia tutta l'area piccola. Su punizione di roberto Carlos, al 36', altra palla gol per i turchi: Aurelio gira di testa e manda fuori di un soffio. E al 43', dopo che l'Inter per qualche minuto ha esercitato un po' di inutile pressione, arriva lo splendido gol in mezza girata di Deivid, su cross di Alex. Bocciatura, nell'occasione, per tutta la difesa nerazzurra, ferma a cominciare da Maxwell. La ripresa è un calvario per l'Inter, scossa e completamente stordita. I turco-brasiliani calano verso l'area nerazzaurra da tutte le direzioni, e se non arriva un altro gol è un miracolo. Un miracolo lo fa il palo al 10', su una bordata in corsa di Roberto Carlos. Altri, e spettacolari, li fa Julio Cesar: prima su punizione di Roberto Carlos e più tardi, al 22', su colpo di testa in tuffo di Alex.
Intanto Mancini sostituisce Solari con Figo, e l'Inter schiera il centrocampo ma rombo. Poi, fuori Dacourt per Jimenez, e negli ultimi 20' Crespo prende il posto di Suazo. Il Fenerbahce controlla e punzecchia, l'Inter abbozza qualche offensiva ma non raccoglie che calci d'angolo totalmente inutili. Ed è ancora il Fenerbahche a farsi pericoloso nel finale, vicinissimo al secondo gol al 40', con un colpo di testa di Semih entrato al posto di Kezman.
I tifosi del Fenerbahce non smettono di accompagnare ogni tocco di palla dell'Inter con bordate di fischi, in larga misura meritati. Per i loro idoli, sostenuti dal primo all'ultimo minuto, applausi altrettanto meritati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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