La lira vive: nei negozi è operazione-nostalgia

Alcuni esercizi accettano ancora la moneta fuori corso da 5 anni

Vi ricordate delle vecchie lire? Ebbene, sono ancora in circolazione. A più di cinque anni di distanza dalla loro uscita di scena per far posto agli euro, diversi negozi della Capitale offrono ancora la possibilità di acquistare della merce scucendo la vecchia moneta. Non stupitevi, quindi, se in alcuni esercizi troverete esposto, all’ingresso o dietro al bancone, un cartello su cui campeggia inequivocabile la scritta: «Accettiamo le lire». Cogliete, semmai, l’occasione al balzo, se avete trovato qualche banconota dimenticata in un vecchio portafogli o nella tasca di una giacca che non mettevate più da tempo.
«Siamo in tanti ad aver intrapreso questa iniziativa - spiega Erminio, proprietario di un negozio sull’Appia dedito alla vendita di piccoli elettrodomestici e articoli da regalo - del resto le statistiche dicono che ci sono ancora parecchie lire in giro». Ammontano a 59 milioni le banconote mai cambiate in euro: per un totale di 3mila miliardi di vecchio lire. Senza contare poi le monete metalliche. «Molta gente ha tenuto un po’ di lire da parte spinta, probabilmente, dall’istinto del collezionista - prosegue il commerciante -, e ora invece vuole liberarsene. Per questo motivo ho deciso anch’io, qualche mese fa, d’incominciare ad accettarle. Applico il tasso di cambio standard. In questo modo fornisco alla clientela un servizio che rappresenta una comodità. Piuttosto che prendersi la briga di andare a cambiarle in una filiale della banca d’Italia le persone vengono qui e comprano qualcosa. L’altro giorno, per esempio, una signora si è presentata con 25mila lire in monete e ha acquistato un ferro da stiro. Bisogna stare attenti però. C’è pure chi prova a fare il furbo. Recentemente un ragazzo ha cercato di rifilarmi una banconota falsa da 50mila lire». Questo mese Erminio ha raggranellato più di centomila lire. Tra qualche giorno andrà in banca per farsele convertire in euro. «C’è tempo fino al 2012 per questo genere d’operazione», conclude.
Insieme a lui hanno avuto l’idea in tanti. Se ne rallegreranno coloro che dovessero rinvenire sotto al materasso qualche vecchia banconota, stropicciata ma ancora valida. Oppure i nostalgici della lira. Ovvero, stando ai sondaggi, più della metà degli italiani.

Le associazioni dei consumatori sottolineano infatti che la maggior parte dei consumatori sente la mancanza del denaro d’una volta, non tanto per motivi affettivi ma perché addebita all’entrata in vigore dell’euro una spirale di aumento dei prezzi vertiginosa. Evviva, dunque, i bei vecchi tempi.

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