Cronaca locale

Lisa Ponti, una vita tra i grandi artisti

Francesca Amé

La Fondazione Stelline - forte di un comitato scientifico che annovera Jean Clair, Claudia Gian Ferrari ed Elena Pontiggia - ha deciso di dedicare ai singoli collezionisti un ciclo di esposizioni. Il primo appuntamento è (sino al 12 novembre) nella sala del Collezionista, corso Magenta, dove Lisa Ponti espone, sotto la cura di Elena Pontiggia, «In viaggio con Fontana, Gio Ponti, Boetti...». Titolo della mostra che mette in sala un buon numero di opere di artisti del Novecento che Lisa Ponti, figlia di Gio, ha conservato con dedizione.
Un viaggio di una sessantina di tappe che ai novecentisti «storici» come Henry Matisse e Carlo Carrà, accosta i moderni Vedova, Merz, Christo e molto altro ancora. Raffinata Lisa Ponti lo è anche nel descrivere se stessa: «Per spiegare la mia esperienza - ha detto - mi piace usare la metafora della luna e del sole. La luna, quando è colpita da una luce forte, diventa luminosa di riflesso. Ecco, io sono nata in un luogo popolato da bellissimi soli e sono stata colpita dalla loro luce».
Il «sole» più luminoso è di certo il padre, quel Gio Ponti grande architetto e designer che rinnova le arti decorative e anche il modo di parlarne (grazie a «Domus», la sua creatura di carta). Interessata all'arte sin da giovanissima, Lisa Ponti comincia a scrivere sulla rivista fondata dal genitore e lo farà a lungo assaporando nel salotto di casa quelle che erano le tendenze dell'arte e del design internazionale. Non è un caso che le opere paterne siano ben rappresentate nella sua collezione personale: il regalo che Lisa Ponti fa al visitatore è quello di offrire delle chicche del lavoro paterno quali il poco conosciuto «L'avaro» oppure un libro, strenna natalizia del 1941, edito da Gio Ponti, che ripropone i versi della figlia Lisa con disegni di maestri come De Chirico, Sironi, Martini, De Pisis, Campigli.
Che casa Ponti - l'abitazione fisica e la «Domus» letteraria - fosse ambiente fecondo e cordiale, è evidente anche dal risultato e dal valore delle opere che Lisa oggi possiede e presenta: vi sono lavori di Mario Merz, di Carla Accardi, di Alighiero Boetti. Non è questo l'unico artista concettuale da lei amato: significativi i lavori di Vincenzo Agnetti, come l'opera «Telegrammi», esposta alle Stelline per la prima volta dopo molto tempo.

Acuta osservatrice del mondo attuale, Lisa Ponti non ha arrestato il suo viaggio: la collezione presenta anche opere degli anni Ottanta e Novanta (Emilio Vedova, Corrado Levi, Haring e altri).

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